Il meteo sino a ieri ha continuato a regalarci giornate soleggiate e molto, molto calde.
Ieri alle 16:00 in apiario c'erano 36°C. e l'attività delle api era a dir poco frenetica. D'altro canto con la fioritura del tiglio al massimo dello splendore e tempo così favorevole non potrebbe essere diversamente.
La famiglia che popola l'arnia nr. 1 ha (finalmente) iniziato di buona lena la costruzione dei favi del melario ma anche tutte le altre famiglie stanno dando il massimo in termini di costruzione dei telaini da melario che abbiamo posizionato.
Ecco, per far capire con che impeto le famiglie stiano costruendo basta osservare le foto qui sotto. Si tratta di un melario da osservazione, le cui pareti sono in vetro, che è stato posizionato 10 giorni fa circa su una famiglia.
Ebbene, non più tardi di 7 giorni fa detto melario conteneva soltanto telai dotati di foglio cereo ma nessuno di essi era minimamente costruito.
L'altro ieri si presentava così...
Come si vede da questa istantanea le api hanno ben costruito i favi ed ora si accingono ad immagazzinarvi il miele. Abbiamo notato che le api iniziano generalmente, la costruzione dai favi centrali del melario ed infatti la foto ritrae proprio i favi posti al centro del melario.
Come si vede da quest'altra foto invece il telaino posto più all'esterno è ancora in parte da ultimare ma di certo è questione di giorni...
Bella a mio parere anche quest'altra immagine nella quale si vede, tra le altre, un'ape con la testa dentro ad una cella intenta a posizionare il miele all'interno della celletta del favo appena finito di costruire...
Continuiamo inoltre nell'opera di potenziamento degli sciami dotati di regina selezionata per la produzione di pappa reale. A tal fine abbiamo posizionato sulle arnie che contengono queste famiglie due melari ciascuna così da ottenere un "corpo cassa" posto sopra le arnie. All'interno di questi corpi cassa abbiamo inserito 4 telaini da nido dotati di solo foglio cereo, per dar sfogo alla necessità di costruzione di cera di queste famiglie, e 6 telaini da nido già costruiti così che la regina possa salire a deporre anche in questo nuovo corpo posto sopra il nido.
Una volta che queste famiglie saranno diventate molto forti, dotate di almeno 13-14 telai di covata, le metteremo in produzione per quanto attiene la pappa reale.
Tornando al meteo, oggi il periodo di bel tempo è stato interrotto da un vero nubifragio con raffiche di vento molto forti. L'apiario non ne ha risentito ma la fioritura del tiglio si. Sarà interessante capire ora se le famiglie modificheranno la loro andatura in termini di deposizione di nuove uova e di costruzione di cera...
Al prossimo post!
Alessandro
Cerca nel blog
domenica 14 giugno 2015
mercoledì 10 giugno 2015
Rilfessioni sulle diverse attitudini delle api regine
A cinque giorni dal mio ultimo post eccomi qui di nuovo per parlarvi di altri meccanismi che regolano la vita dell'alveare e che ci fanno riflettere.
Ogni alveare è diverso dagli altri perchè diverse sono le regine che li governano. Ciascuna è il risultato della combinazione di materiale genetico in parte o in toto differente e ciò determina i caratteri predominanti in ciascuna regina, quali diversa propensione alla produzione di miele, di polline, di cera, di pappa reale, maggiore o minore aggressività, maggiore o minore istinto sciamatorio e così via.
Ciò deve spiegare perchè, ad esempio, mentre alcuni alveari del nostro apiario hanno già ampiamente costruito i favi del melario, altri stanno iniziando da poco a farlo mentre altri ancora sembrano popolati da api che disdegnano la salita al melario.
Ovviamente queste considerazioni sono fatte prendendo ad esame alveari aventi forza confrontabile perchè, altrimenti, tali differenze sarebbero spiegate anche dalla diversa quantità di api presenti in ciascuna arnia.
L'arnia nr. 1 per esempio è molto popolata e dotata di ben 8 favi di covata su un totale di 10. Nonostante ciò le api, per ora, non hanno iniziato a costruire i favi del melario.
Ecco, in questo caso ritengo che il fattore regina abbia un suo peso, così come ha il suo peso, ma dal lato opposto, l'influenza esercitata dalla regina nell'arnia nr. 5, palesemente la più produttiva (in termini di miele immagazzinato) dell'apiario ad oggi.
Anche l'arnia nr. 12 è interessante. Quest'ultima è dotata di ben 8 telai di covata e, sino a 10 giorni fa, si presentava con il melario iper popolato di api anche se queste ultime non ne volevano sapere di iniziare la costruzione dei favi.
In occasione della mia ultima visita, con mio stupore, ho notato la quasi completa assenza di api nel melario, a differenza di quanto osservato solo qualche giorno prima!
Vista questa situazione ho deciso di ispezionare con cura il nido sottostante ed ecco ciò che ho scoperto...
Eh si... La vecchia (si fa per dire) regina non c'è più... Al suo posto abbiamo la bellezza di 6 celle reali opercolate. La nuova regina si appresta a nascere.
Sarebbe interessante capire perchè questa regina è stata sostituita dal momento che aveva un anno di età e dunque era ancora giovane e produttiva ma tant'è.. Una nuova sovrana sta per sfarfallare.
A questo punto però mi attendo che la famiglia riprenda a salire a melario una volta che la nuova regina sarà stata fecondata ed avrà dunque preso possesso in pieno delle sue funzioni di guida per questa colonia.
Un buon 50% degli alveari si presenta comunque più equilibrato con costruzione di cera regolare e produzione di miele accettabile. Ecco nella foto un bel favo da melario appena costruito nell'arnia nr. 11.. Aspettiamo solo che le api lo riempiano del loro prezioso e dolce nettare!
Al prossimo post!
Alessandro
Ogni alveare è diverso dagli altri perchè diverse sono le regine che li governano. Ciascuna è il risultato della combinazione di materiale genetico in parte o in toto differente e ciò determina i caratteri predominanti in ciascuna regina, quali diversa propensione alla produzione di miele, di polline, di cera, di pappa reale, maggiore o minore aggressività, maggiore o minore istinto sciamatorio e così via.
Ciò deve spiegare perchè, ad esempio, mentre alcuni alveari del nostro apiario hanno già ampiamente costruito i favi del melario, altri stanno iniziando da poco a farlo mentre altri ancora sembrano popolati da api che disdegnano la salita al melario.
Ovviamente queste considerazioni sono fatte prendendo ad esame alveari aventi forza confrontabile perchè, altrimenti, tali differenze sarebbero spiegate anche dalla diversa quantità di api presenti in ciascuna arnia.
L'arnia nr. 1 per esempio è molto popolata e dotata di ben 8 favi di covata su un totale di 10. Nonostante ciò le api, per ora, non hanno iniziato a costruire i favi del melario.
Ecco, in questo caso ritengo che il fattore regina abbia un suo peso, così come ha il suo peso, ma dal lato opposto, l'influenza esercitata dalla regina nell'arnia nr. 5, palesemente la più produttiva (in termini di miele immagazzinato) dell'apiario ad oggi.
Anche l'arnia nr. 12 è interessante. Quest'ultima è dotata di ben 8 telai di covata e, sino a 10 giorni fa, si presentava con il melario iper popolato di api anche se queste ultime non ne volevano sapere di iniziare la costruzione dei favi.
In occasione della mia ultima visita, con mio stupore, ho notato la quasi completa assenza di api nel melario, a differenza di quanto osservato solo qualche giorno prima!
Vista questa situazione ho deciso di ispezionare con cura il nido sottostante ed ecco ciò che ho scoperto...
Numerose celle reali opercolate. La regina sta per nascere... |
Eh si... La vecchia (si fa per dire) regina non c'è più... Al suo posto abbiamo la bellezza di 6 celle reali opercolate. La nuova regina si appresta a nascere.
Sarebbe interessante capire perchè questa regina è stata sostituita dal momento che aveva un anno di età e dunque era ancora giovane e produttiva ma tant'è.. Una nuova sovrana sta per sfarfallare.
A questo punto però mi attendo che la famiglia riprenda a salire a melario una volta che la nuova regina sarà stata fecondata ed avrà dunque preso possesso in pieno delle sue funzioni di guida per questa colonia.
Un buon 50% degli alveari si presenta comunque più equilibrato con costruzione di cera regolare e produzione di miele accettabile. Ecco nella foto un bel favo da melario appena costruito nell'arnia nr. 11.. Aspettiamo solo che le api lo riempiano del loro prezioso e dolce nettare!
Al prossimo post!
Alessandro
venerdì 5 giugno 2015
E' arrivato un gran caldo e con esso la produzione importante di cera negli alveari
Inizio giugno 2015, alle 14:00 si toccano i 37°C e di notte non si scende di certo sotto i 20-22°C. Il tiglio qui a Stroppare è fiorito oggi e, quindi, si apre ora a mio avviso la fase più frenetica della stagione apistica.
Frenetica perchè il tiglio è una pianta mellifera importantissima e molto generosa in termini di nettare offerto; ciò significa grandi importazioni negli alveari e quindi importanti produzioni di miele (meteo permettendo ovviamente).
Nel nostro caso, particolare perchè non avevamo prima di quest'anno alcun favo da melario già costruito, ci siamo trovati in una situazione in cui tutta l'acacia (prima grande fioritura della stagione) ha permesso alle api di immagazzinare una gran quantità di nettare nel nido ma non nei melari. Ciò perchè per l'appunto i melari non contenevano favi già costruiti e quindi atti a ricevere il miele e ai primi di maggio quando è fiorita l'acacia le famiglie (quasi tutte) non erano così popolate da sentire l'esigenza di salire nel melario al fine di costuire i favi in esso presenti.
Questo ha fatto si che nei nidi, post fioritura dell'acacia, iniziasse a scarseggiare lo spazio a disposizione della regina per l'ovideposizione. Che fare...
Nel frattempo le famiglie si sono sempre più popolate sino a diventare sciami decisamente importanti; le più forti da metà maggio in poi presentavano grandi quantità di api aggrappate ai fogli cerei siti nei melari ma non c'era verso che iniziassero a costruire cera... Solo degli abbozzi, ma molto lentamente. Eppure sotto lo spazio scarseggiava e le famiglie come detto erano super popolose.
Le temperature esterne però difficilmente superavano i 20-22°C di massima e la notte si scendeva sin quasi a 12°C.
Improvvisamente, meno di una settimana fa, è arrivato il caldo e con esso i fogli cerei dei melari hanno iniziato ad ingrossarsi. Le api stanno costruendo i favi dei melari e man mano che li costruiscono vi depositano il miele.
C'è poco da fare o da affrettare... La Natura ha i suoi tempi e le api seguono questi ritmi da millenni, che ci piaccia o no, in barba (giustamente) alle nostre esigenze.
Le nostre api stanno complessivamente bene, le famiglie sono tutte in salute e, salvo casi sporadici ma comunque non preoccupanti, sono tutte molto popolate.
E' molto importante l'ambiente nel quale le api vivono e prolificano e noi, obiettivamente, siamo decisamente fortunati pur essendo l'apiario sito in una zona rurale dedita in prevalenza a colture di cereali.
Siamo fortunati perchè l'apiario è posizionato nel cuore di una piccola, forse piccolissima, riserva verde caratterizzata da un elemento fondamentale: la BIODIVERSITA'.
Si, perchè quelle poche centinaia di metri quadrati che ospitano l'apiario, sono un trionfo di specie botaniche diverse, quasi completamente autoctone e di questo occorre ringraziare il sig. Sante, il padrone di casa, che in qualche decennio una dopo l'altra ha messo a dimora una miriade di varietà diverse.
In questa maniera le fioriture si susseguono nei vari mesi senza soluzione di continuità e, altra cosa importantissima, le api hanno a disposizione tante tipologie differenti di polline e ciò non può che avere effetti benefici sui loro organismi.
Al prossimo post!
Alessandro
Frenetica perchè il tiglio è una pianta mellifera importantissima e molto generosa in termini di nettare offerto; ciò significa grandi importazioni negli alveari e quindi importanti produzioni di miele (meteo permettendo ovviamente).
Nel nostro caso, particolare perchè non avevamo prima di quest'anno alcun favo da melario già costruito, ci siamo trovati in una situazione in cui tutta l'acacia (prima grande fioritura della stagione) ha permesso alle api di immagazzinare una gran quantità di nettare nel nido ma non nei melari. Ciò perchè per l'appunto i melari non contenevano favi già costruiti e quindi atti a ricevere il miele e ai primi di maggio quando è fiorita l'acacia le famiglie (quasi tutte) non erano così popolate da sentire l'esigenza di salire nel melario al fine di costuire i favi in esso presenti.
Questo ha fatto si che nei nidi, post fioritura dell'acacia, iniziasse a scarseggiare lo spazio a disposizione della regina per l'ovideposizione. Che fare...
Nel frattempo le famiglie si sono sempre più popolate sino a diventare sciami decisamente importanti; le più forti da metà maggio in poi presentavano grandi quantità di api aggrappate ai fogli cerei siti nei melari ma non c'era verso che iniziassero a costruire cera... Solo degli abbozzi, ma molto lentamente. Eppure sotto lo spazio scarseggiava e le famiglie come detto erano super popolose.
Le temperature esterne però difficilmente superavano i 20-22°C di massima e la notte si scendeva sin quasi a 12°C.
Improvvisamente, meno di una settimana fa, è arrivato il caldo e con esso i fogli cerei dei melari hanno iniziato ad ingrossarsi. Le api stanno costruendo i favi dei melari e man mano che li costruiscono vi depositano il miele.
C'è poco da fare o da affrettare... La Natura ha i suoi tempi e le api seguono questi ritmi da millenni, che ci piaccia o no, in barba (giustamente) alle nostre esigenze.
Le nostre api stanno complessivamente bene, le famiglie sono tutte in salute e, salvo casi sporadici ma comunque non preoccupanti, sono tutte molto popolate.
E' molto importante l'ambiente nel quale le api vivono e prolificano e noi, obiettivamente, siamo decisamente fortunati pur essendo l'apiario sito in una zona rurale dedita in prevalenza a colture di cereali.
Siamo fortunati perchè l'apiario è posizionato nel cuore di una piccola, forse piccolissima, riserva verde caratterizzata da un elemento fondamentale: la BIODIVERSITA'.
Si, perchè quelle poche centinaia di metri quadrati che ospitano l'apiario, sono un trionfo di specie botaniche diverse, quasi completamente autoctone e di questo occorre ringraziare il sig. Sante, il padrone di casa, che in qualche decennio una dopo l'altra ha messo a dimora una miriade di varietà diverse.
In questa maniera le fioriture si susseguono nei vari mesi senza soluzione di continuità e, altra cosa importantissima, le api hanno a disposizione tante tipologie differenti di polline e ciò non può che avere effetti benefici sui loro organismi.
Anche l'agave trova spazio nell'area dell'apiario TerraFiorita |
Al prossimo post!
Alessandro
Iscriviti a:
Post (Atom)