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domenica 21 aprile 2019

Continua la marcia verso l'acacia, alveari in costante crescita (con qualche sorpresa)


Le nostre famigliole di api continuano a svilupparsi nel cammino che ci porterà tra una quindicina di giorni alla fioritura dell'acacia (robinia pseudoacacia).

Gli ultimi 8 giorni sono stati particolarmente soleggiati, con temperature massime intorno ai 24°, la settimana precedente invece la pioggia ed il fresco l'avevano fatta da padrone.

Continua abbondante la fioritura della colza che è una fioritura particolarmente utile per quanto attiene la produzione di nettare. Le api hanno fatto scorte nei nidi ed hanno iniziato (alcune famiglie soltanto per ora) la salita al melario.




Quest'anno abbiamo deciso di tenere le colonie di api, in questa stagione, strette su 7 favi soltanto. Quindi le arnie da 10 favi presentano, lateralmente, uno spazio vuoto mentre la famiglia è stretta tra due diaframmi. In questo modo facilitiamo la salita a melario. Il rovescio della medaglia è che bisogna controllare con particolare attenzione la formazione di celle reali perché la famiglie sono piuttosto strette, in un periodo dell'anno in cui c'è un'esplosione di vita.


Famiglia di api stretta su 7 favi



In ogni caso già dalla prossima settimana aggiungeremo un favo da costruire nel nido così da dar sfogo alla produzione di cera da parte delle api e così da creare ulteriore spazio nel nido, in vista della prossima grande fioritura.

Come già sperimentato l'anno scorso comunque anche quest'anno terremo sempre le famiglie strette tra due diaframmi, così da averle al massimo su 8 favi nel nido. Questo accorgimento ci permette di gestirle più facilmente.

Si tratta di sperimentazioni per cui potrebbe essere che in futuro torneremo sui nostri passi ma per ora i risultati non sono negativi.

Nel titolo del post citavo "qualche sorpresa" in apiario. Si, perché la famiglia più forte che avevamo è orfana.. La regina non è presente e la famiglia si sta allevando una "erede al trono". Abbiamo individuato una bella cella reale già opercolata. Il prossimo fine settimana vedremo se la nuova regina è nata.

Abbiamo approfittato dell'abbondanza di fioritura per creare, nelle ultime 3 settimane, due nuovi nuclei di api, ciascuno composto di 3 favi d'api, prelevati da altrettante arnie. Si tratta di nuclei orfani. Ora dobbiamo attendere che la regina venga allevata, che nasca e che venga fecondata. Se tutto andrà bene saranno famigliole pronte per la produzione 2020.

Nel complesso comunque le famiglie mi sembrano in equilibrio, con parecchio nettare nei nidi ed importazione di polline ovunque regolare. Eccezion fatta per la colonia orfana, nelle altre ho visto uova e covata opercolata con disposizione regolare sui favi. Il volo, da un'osservazione esterna degli alveari, è molto movimentato ma regolare. Ho tolto celle reali dal alcuni alveari, in particolare almeno 3 celle già opercolate in un'arnia che andrà particolarmente monitorata.




Al prossimo post!

Alessandro

sabato 6 aprile 2019

Scusate il ritardo... Siamo tornati! -Api e colza, un buon inizio per il 2019-

Dopo oltre due anni di assenza torna il blog di TerraFiorita per continuare a riflettere sull'incredibile mondo delle api!

C'è stato un lungo periodo di silenzio ma la nostra esperienza con le api è sempre continuata, tra alti e bassi, tra soddisfazioni ed errori sconfortanti.

Tutto contribuisce ad accumulare esperienza, un bene preziosissimo che nessun libro riuscirà mai a trasferire e forse è per questo motivo che le cose più importanti si imparano sempre sbattendoci la testa. Dagli errori e dai fallimenti si impara, sempre.

Se c'è una cosa che abbiamo ormai capito è che se non si tiene sotto controllo la varroa non si può, oggi, fare apicoltura, c'è poco da fare.. Sembra un'affermazione ovvia, banale, ma poi è necessario metterla in pratica, tradurla in realtà, ovvero in ultima analisi in un miglioramento del benessere delle nostre famiglie di api.

L'anno apistico inizia, qui a Stroppare, a fine luglio. Perché questo? Perché è lì che l'offensiva contro la varroa deve focalizzarsi ed essere efficace. Se si sbaglia questo passaggio, cosa che noi puntualmente abbiamo fatto purtroppo, la stagione è compromessa prima ancora di iniziare. Avremo alveari mediocri, non molto produttivi, propensi ad accumulare malattie e/o virosi varie.

Sulla base della nostra (bassa) esperienza abbiamo avuto riscontri positivi dall'utilizzo, in estate, dei prodotti in commercio a base di acido formico. Nel periodo produttivo (da aprile in poi quindi) inseriamo inoltre nell'alveare un telaino da melario con la funzione di telaio trappola. Le api infatti costruiscono covata da fuco (preferita dalla varroa) sotto il favo da melario ed il nostro impegno sarà quello di togliere tale pezzo di favo pieno di covata da fuco prima che essa sfarfalli. In questo modo teniamo sotto controllo l'infestazione di varroa in primavera.

L'intervento invernale con Api Bioxal, a base di acido ossalico, sarà risolutivo solo se avremo fatto bene i nostri compiti nei mesi precedenti ovvero se non avremo permesso alla varroa di prendere il largo.

Per questo 2019 abbiamo deciso di iniziare la stagione sulla colza. Abbiamo quindi portato le api in una zona nella quale sono presenti parecchi campi coltivati a colza. Le abbiamo trasferite in questo luogo il 30 marzo, quando mancava circa una settimana allo sbocciare dei primi fiorellini della colza.

Ecco alcune istantanee della nuova postazione…





Oggi, in occasione della nostra visita in apiario, abbiamo creato un nuovo nucleo di api prelevando 3 favi di covata da altrettante arnie ben popolate. Abbiamo aggiunto un foglio cereo e stretto il tutto tra due diaframmi. Infine abbiamo posizionato del nutrimento liquido sul coprifavo del nucleo.
Il nuovo nucleo è orfano ma, uno dei favi che lo compone, contiene una bellissima cella reale già opercolata. Si tratta di una cella che abbiamo trovato nella nostra famiglia più sviluppata e ne abbiamo approfittato per toglierla dalla famiglia in questione (lasciarla avrebbe significato dare il via libera alla sciamatura della colonia) ed inserirla nella nuova famigliola appena creata. Una volta che la nuova regina sarà sfarfallata dovrà essere fecondata dai numerosi fuchi ormai già presenti e quindi potrà iniziare la sua deposizione all'interno del nuovo nucleo.
Che bel favo di covata!

Al prossimo post!

Alessandro