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lunedì 24 febbraio 2014

Il nucleo debole è in ripresa anche grazie ad un febbraio veramente "primaverile"

Ieri, domenica 23 febbraio 2014, abbiamo visitato i nostri due nuclei. Quello più forte, che avevamo rapidamente visitato internamente un paio di settimane fa, è stato soltanto osservato da fuori perché era del tutto superfluo aprirlo.

Come si vede dal video qui sotto il via vai delle api era incessante; le bottinatrici che tornavano all'alveare portavano grandi quantità di polline e questo è di certo segnale di gran presenza di covata.

Se il meteo continuerà ad essere così clemente verso il 10 - 15 di marzo procederemo a trasferire le api del nucleo più forte nell'arnia da 10 favi.



Un'ape carica di polline fa ritorno all'alveare...


Ieri intorno alle 11:30 la temperatura era di ca. 13°C e ciò, congiuntamente all'assenza di vento ed al sole splendente, ci ha fatto propendere per l'apertura dell'alveare più debole.

Avevamo infatti già previsto da tempo di dare una ripulita al nucleo debole. Sul fondo dello stesso infatti erano presenti tantissime api morte da tempo. Le residenti non sono riuscite a far pulizia da sole, come di consueto avviene, in quanto troppo poche e, probabilmente, troppo impegnate a scaldarsi l'un l'altra con l'obiettivo di sopravvivere al, pur non eccessivamente rigido, inverno.

Abbiamo così estratto i 6 telaini dal nucleo ed abbiamo ripulito grossolanamente il nucleo stesso; abbiamo quindi riposizionato i telaini poco prima estratti nelle stesse posizioni in cui erano precedentemente.

Nell'ambito di questa operazione abbiamo potuto osservare, dobbiamo dire con grandissima soddisfazione, che la regina sta deponendo sul telaino centrale. La rosa di covata opercolata ha un'estensione pari a circa il triplo rispetto a quella osservata un paio di settimane fa.

Sono inoltre presenti covata fresca e uova appena deposte. L'aspetto della covata opercolata, che in occasione dell'ultima visita ci aveva destato qualche sospetto, ci ha invece questa volta rassicurato apparendo nella norma.

Il nucleo è ancora dotato di parecchie scorte di miele ed anche di polline di recente importazione.

Ecco alcune foto dell'interno del nucleo più debole...








Intanto, favorita dal gradevole clima, la fioritura nei dintorni si sta moltiplicando e questo non ci può che far piacere. Ecco un'ape su una comune pratolina (bellis perennis) proprio di fronte agli alveari...





Ed ecco un video in cui si vedono numerose api bottinare sui fiori del viburnum tinus.. Un vero spettacolo della natura.


Al prossimo post!

Alessandro



sabato 22 febbraio 2014

In attesa della primavera continua l'attività in falegnameria

Siamo giunti al 22 febbraio 2014 e, nonostante il tempo un po' piovoso, la primavera sembra essere ormai alle porte. Le temperature si attestano intorno agli 8°-12°C e quanto il sole fa capolino tra le nuvole il clima è veramente piacevole.
Le api ringraziano e con il sole escono a bottinare in massa. Ottimo.

Se il clima si stabilizzerà, verso il 10-15 di marzo trasferiremo i telaini con le relative api dai nuclei alle arnie da 10.

Nel frattempo continuiamo ad impratichirci nella nobile arte della falegnameria... Abbiamo ultimato di costruire anche la seconda "super arnia" (vedasi il post precedente in merito) ed ora non resta che verniciare le due che abbiamo ottenuto...

Ecco una foto relativa alla fase dell'assemblaggio della parte superiore della seconda "super arnia"...




Oggi ci siamo dedicati invece, per un paio d'ore, alla costruzione dei telaini da nido. Già nelle settimane scorse avevamo costruito i vari pezzi necessari ed oggi abbiamo assemblato diversi telaini.

Ciascun telaino da nido è costituito da un listello superiore (la parte alta del telaino dunque) che è anche il più complicato da costruire per la sua conformazione, da due listelli di legno laterali e da un listello di chiusura (il fondo).

Ecco alcune foto che ritraggono il lavoro in corso di esecuzione...







Ecco un link per visionare nel dettaglio tutte le misure da noi adottate per la costruzione dei telaini che vedete nelle foto poco sopra...


https://drive.google.com/file/d/0B1tOxOvVS86mNVV3NkF2bEp3cEU/edit?usp=sharing


Al prossimo post!

Alessandro
 

mercoledì 12 febbraio 2014

Ecco la prima super arnia ed il nostro primo prodotto dell'alveare

Eccoci giunti al 12 febbraio 2014.. Il tempo meteo domenica non ci ha permesso di effettuare il travaso delle api presenti nel nucleo debole nella loro nuova sistemazione (ovvero nel nucleo nuovo). Effettueremo tale operazione verosimilmente sabato prossimo, meteo permettendo..

Per non stare con le mani in mano però siamo andati avanti con i lavori di falegnameria! Il buon Alberto ha ultimato di costruire la parte superiore di quella che diventerà la nostra prima "super arnia" dal prossimo mese di marzo, ovvero all'inizio della primavera.

Come ho spiegato qualche post fa abbiamo intenzione di posizionare un nuovo nido sopra il nido "tradizionale". Otterremo così una "super arnia" contenente 20 telaini, 10 al "piano terra" e 10 al "primo piano".

Stiamo parlando di un alveare che in piena stagione potrà contare su oltre 150.000 api, una vera potenza dunque.

Un alveare così importante sarà per noi fonte di telaini di covata utili per costituire nuovi nuclei e dunque per crescere.

Ecco il risultato di tanto lavoro...



 
L'interno della "super arnia"
 




Abbiamo inoltre approfittato del cattivo tempo per fare anche un altro lavoro tipico della stagione invernale: abbiamo staccato dai telaini i favi di cera più vecchi e li abbiamo fusi immergendoli in una pentola piena d'acqua. Abbiamo fatto bollire il tutto e poi abbiamo lasciato raffreddare pian piano per un'intera notte.
Ne abbiamo ottenuto un bel pezzo di cera solida la quale però conteneva al suo interno ancora parecchie impurità (esuvie di api); abbiamo quindi ridotto in piccoli frammenti il pezzo di cera, l'abbiamo inserito all'interno di una rete a maglie strette ed infine abbiamo immerso il tutto in acqua che abbiamo portato a bollore.
La cera si è sciolta mentre le impurità sono rimaste all'interno del "sacchetto". Una volta raffreddato il tutto ne è uscito questo pezzo di cera di forma rotonda (perché ha preso la forma della pentola che lo conteneva).... Si tratta del nostro primo vero prodotto dell'alveare!




Al prossimo post!

Alessandro

sabato 8 febbraio 2014

Prima (rapida) visita interna agli alveari della stagione

Oggi alle 14:00 avevamo circa 13°C ed un bel sole splendente. Visionando dall'esterno gli alveari abbiamo notato un gran via vai di api ed una discreta importazione di polline su entrambi i nuclei.

Abbiamo deciso di approfittare di questo splendido pomeriggio per aprire gli alveari ed ispezionarne l'interno. E' la prima visita interna degli alveari per la stagione apistica 2014.

La visita è stata comunque molto rapida perché anche se la giornata è stata molto bella non dobbiamo dimenticare che è pur sempre l'8 di febbraio e non è il caso di eccedere.

Il nucleo più forte è apparso anche dall'interno veramente tale: abbiamo notato una grandissima quantità di api su tutti e 6 i telaini del nucleo e una gran quantità di covata sia fresca sia opercolata. La covata opercolata era disposta in maniera uniforme sui telaini e dunque non ci desta alcuna preoccupazione.

Abbiamo posizionato sopra il coprifavo un nutritore a depressione contenente circa 750 ml di sciroppo zuccherino in rapporto 1:2 per sostenere l'alimentazione del nucleo che è in pieno sviluppo.



Particolari della parte esterna anteriore del nucleo più in salute

 
Abbiamo quindi aperto il nucleo debole, sapendo che avremmo trovato poche api all'interno. Effettivamente è stato così. Poche api, ma molto attive e combattive, tantissime scorte di miele e.... La Regina.

Ebbene si, l'alveare ha poche centinaia di api al suo interno ma la regina ha superato l'inverno ed è dunque viva. Il piccolo glomere di api è posizionato sulla parte anteriore del nucleo e sul telaino centrale c'è anche una piccola (ma veramente piccola) rosellina di covata.

Il punto è che tale covata (quella opercolata) ha un aspetto che non ci piace affatto. Più di qualche opercolo è convesso anziché leggermente concavo come dovrebbe e questo ci ha fatto subito venire in mente la malattia della peste americana.. Un vero spauracchio se fosse vero.

Domani, nel primo pomeriggio, se il tempo sarà clemente come oggi, controlleremo nuovamente il nucleo debole e travaseremo altresì i telaini in esso presenti in un altro nucleo che abbiamo recentemente pulito per bene.

Questo perché sul fondo dell'attuale nucleo debole è presente un gran numero di api morte e, più in generale, la pulizia interna di questo alveare lascia alquanto a desiderare.

Come si sa la pulizia nell'alveare è tutto e la sua mancanza porta al proliferare di malattie di vario genere. Nel nostro caso il nucleo in questione ha sempre avuto poche api ed esse non sono riuscite a mantenere pulito l'alveare.

Quando nel post precedente parlavo di equilibrio mi riferivo anche a questo. Questo nucleo debole è totalmente privo di equilibrio al suo interno, da cui i vari problemi che l'hanno caratterizzato e che lo stanno tuttora caratterizzando.

A domani e al prossimo post!

Alessandro

domenica 2 febbraio 2014

Parola d'ordine per il futuro: EQUILIBRIO

Perché un titolo del genere per un post pubblicato in un blog che parla di api? Perché l'equilibrio nell'alveare e nella gestione dello stesso è veramente tutto.

Facciamo un passo indietro... Il 2013 appena trascorso è stato il nostro primo anno di apicoltura. Siamo partiti con due alveari, desiderosi di imparare tanto e di crescere quanto prima possibile; penso sia un sentimento umano, si cerca di costruire un qualcosa e se quel qualcosa è anche in linea con la propria passione allora veramente l'entusiasmo è tanto e talvolta rischia anche di prendere il sopravvento.

A prescindere dagli inevitabili (ed innumerevoli) errori tecnici commessi, a mente fredda si può dire che abbiamo commesso un errore fondamentale. Abbiamo avuto troppa foga di crescere.

In effetti abbiamo imparato a nostre spese (e a spese delle api purtroppo) che l'alveare, nel suo insieme, è veramente qualcosa di speciale... E' un ambiente caratterizzato dalla coesistenza di una miriade di fragili ma perfetti meccanismi che, se alterati o comunque modificati, fanno si che venga messa a repentaglio la vita stessa dell'alveare.

Quindi, nel momento in cui avevamo l'alveare che ben popolava un'arnia da 10 telaini e noi ne tiravamo via 2 su ciascuna delle nostre due arnie -in maniera tale da formare con quei 4 telaini (per lo più di covata) un nuovo nucleo-, stavamo esagerando.

In effetti togliere 2 telaini di covata ad un'arnia che è sì costituita da 10 favi ma che di covata ne ha 4 o 5, significa alterare l'equilibrio dell'alveare.

Come ci insegna il nostro Mentore le api si sentono continuamente spaesate e confuse perché si trovano sempre meno covata rispetto a quanta dovrebbero in realtà avere all'interno dell'alveare e potrebbe anche capitare che "diano la colpa" di ciò alla regina, "accusata" di essere poco prolifica = uccisione della regina con tutte le conseguenze negative del caso.

In sintesi quindi lo scorso anno abbiamo stressato troppo i nostri due alveari e non vogliamo ripetere l'errore quest'anno.

Per questo motivo quest'anno ripartiremo con 4 nuclei. Li faremo crescere e li travaseremo in altrettante arnie da 10 favi alle quali verrà dato il tempo necessario per crescere.

Al fine di costituire nuovi alveari (e dunque nuovi nuclei) -cosa comunque necessaria per ridurre il rischio di sciamatura e per contrastare in maniera naturale l'acaro varroa- preleveremo quando sarà il momento soltanto un telaino da ciascun alveare, in maniera tale da non generare all'interno dello stesso lo stress negativo cagionato lo scorso anno.

Inoltre abbiamo pensato di seguire un piccolo consiglio fornitoci dal nostro Maestro... In sostanza due dei quattro alveari verranno fatti crescere in questa maniera: una volta che le api avranno naturalmente riempito l'arnia posizioneremo sopra la stessa un'altra "arnia" da 10 favi (senza porta; quindi in sostanza un melario le cui pareti siano alte come quelle dell'arnia sottostante.
Avremo quindi creato in ultima analisi una sorta di "super alveare" su 20 favi, in verticale.

Da tale "super alveare" al fine di produrre nuovi nuclei preleveremo di tanto in tanto 1 telaino dalla parte inferiore ed uno dalla parte superiore. In questa maniera otterremo un duplice vantaggio: le api non subiranno stress e l'alveare sarà veramente forte per via del grandissimo numero di api che lo popolerà.

Nel frattempo l'altro giorno ed oggi abbiamo effettuato un altro (il quinto ed ultimo) trattamento agli alveari a base di acido ossalico sublimato. Purtroppo il meteo non è clemente ed abbiamo trattato sotto una gran pioggia...


Fuoco acceso sotto al sublimatore inserito sul retro di un nucleo


I nostri due nuclei in quello che è l'inizio del nuovo apiario



Aspettiamo fiduciosi marzo (sperando che non sia piovoso come lo scorso anno!) in maniera tale da poter prendere i nuovi nuclei e di iniziare con la nuova stagione con 4 alveari come descritto poco sopra... Nel frattempo abbiamo ultimato la ristrutturazione di alcune arnie che al momento giacciono in magazzino in attesa di accogliere le amate ospiti!





Al prossimo post!

Alessandro