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venerdì 20 dicembre 2013

Due colonie d'api nel bel mezzo dell'inverno

Pubblico sul nostro blog una considerazione che ho postato poc'anzi sulla nostra pagina facebook (facebook.com/alveariterrafiorita).
 
 
Fa freddo.. Abbiamo tolto i nutritori a depressione dai 2 nuclei rimasti ed abbiamo messo vaschette contenente miele puro. Le api ne stanno mangiando con avidità e ci fa piacere.
Un nucleo è molto forte. Ha un grande glomere, dunque tantissime api. Non avrà problemi a superare l'inverrno.
L'altro ha un glomere grande circa la metà dell'altro. Le api sono attive ma ho grosse perplessità circa le reali possibilità di questa colonia di superare l'inverno.

In effetti meno api ci sono e meno la colonia è in grado di difendersi dal freddo. Se la regina muore la famiglia è spacciata.

Il problema sarà superato quando la regina inizierà a deporre con l'anno nuovo. Nuove uova significa nuova vita, dunque nuove api.

Questo però non avverrà prima di fine gennaio (volendo essere positivi!) o metà febbraio (volendo essere già un po' più realisti).

Quindi ragionevolmente parlando mancano 45-50 giorni all'inizio della deposizione delle uova. Sono tanti giorni per il nucleo meno forte.

Attendiamo con ansia la fioritura del nocciolo, di cui abbiamo 3 importanti esemplari a ridosso dell'apiario. Il nocciolo darà polline in abbondanza (il primo polline della stagione peraltro visto che questa pianta fiorisce per l'appunto a gennaio/febbraio) ed il polline sarà un ottimo alimento che incentiverà l'ovideposizione da parte della regina.

Ecco alcune notizie sul nocciolo tratte da Wikipedia...

http://it.wikipedia.org/wiki/Corylus_avellana
 
Infiorescenze di un esemplare di Nocciolo Contorto

Nocciolo Contorto
 
 
 
 
Che cosa stiamo dunque imparando in questo inverno dalle nostre api? Stiamo imparando che da metà agosto in poi il nostro lavoro deve essere orientato unicamente all'ottenimento di alveari forti, molto forti e dotati di grandi scorte di miele.
 
Questo ci darà serenità nell'affrontare il freddo e lungo inverno.
 
Quest'anno invece (ricordo che è anche il nostro primo anno di apicoltura) siamo andati avanti nella creazione di nuovi nuclei anche ad agosto. Poi a settembre ed ottobre non abbiamo somministrato nutrizione artificiale, quando invece, soprattutto ad ottobre, la fioritura era solo un miraggio.
 
Questo ci ha portato ad avere diversi alveari (ne avevamo 5) ma tutti abbastanza deboli in prospettiva (considerato che avevamo tutto l'inverno davanti ancora da affrontare).
 
Poi sono sopravvenuti 2 errori tecnici che hanno compromesso due alveari. Il terzo se n'è andato a causa del ritardo con cui abbiamo somministrato lo sciroppo zuccherino (l'abbiamo fatto solo ai primi di novembre).
 
Gli altri due ce l'hanno fatta sinora però tra i due uno è effettivamente molto forte e riteniamo ce la farà. Sull'altro come detto abbiamo diverse perplessità.
 
Ed allora? E' stato un disastro? Non lo so. Ciò che so è che l'apicoltura, come diverse altre attività peraltro, richiede passione, dedizione ed esperienza.
 
Le prime due caratteristiche non ci mancano (ed è fondamentale). La terza la stiamo costruendo passo dopo passo. Errore dopo errore.
 
L'importante è essere sempre intellettualmente onesti con sé stessi; intendo dire che bisogna sempre cercare di capire perché una nostra azione non ha portato al risultato sperato, ma questo in qualsiasi campo di attività ovviamente, non solo nell'apicoltura. Da questa riflessione poi deve scaturire una nuova idea, una nuova soluzione, più centrata sull'obiettivo.
 
Questo vuol dire crescere, giorno dopo giorno, anche se ovviamente sbattere la faccia ad ogni errore fa male. Ma è un male inevitabile.
 
Ne usciremo sempre più forti, sempre più esperti ed infine sempre più professionali.
 
Al prossimo post!
 
Alessandro

martedì 10 dicembre 2013

La casa delle api -L'alveare-

In questo post parlerò dell'alveare, ovvero il luogo in cui abitano le api. Parlerò in particolare della cosiddetta "arnia razionale", struttura generalmente in legno nella quale la colonia d'api vive e prolifera.
Esistono diversi modelli di arnia potenzialmente impiegabili in apicoltura, ciascuno nato in un particolare periodo storico e/o luogo geografico.
Cito le arnie c.d. Dadant-Blatt (d'ora in poi nel post "D.B."), Langstroth, Italica Carlini, Cuoriforme Tonelli, ma ve ne sono diverse altre tipologie.
Il concetto di arnia razionale, impiegata per l'esercizio più o meno professionale dell'apicoltura, nasce verso la metà dell'800, quando in America, il reverendo Lorenzo Langstroth ideò l'omonima arnia; era il 1851.
Qualche anno dopo Dadant modificò la Langstroth e successivamente vi intervenì Blatt; da queste ultime modifiche, negli anni '30 nacque l'arnia Italica Carlini.

Oggi nel nostro Paese si utilizza molto la D.B. da 10 o 12 telaini, ed anche noi abbiamo deciso di adottare questa soluzione.
Le D.B. possono contenere come detto 10 oppure 12 telaini; nel primo caso avremo un'arnia più leggera, più adatta al nomadismo, in quanto più maneggevole; nel secondo caso avremo un'arnia meno maneggevole e più indicata per un'apicoltura stanziale.

Noi stiamo ancora testando le due diverse soluzioni per capire quale tra le due più si adatta alle nostre esigenze.

Le nostre prime due arnie D.B. da 10 telaini; la parte più grande, sotto, è il nido; sopra il melario

In effetti noi in questo momento stiamo praticando soltanto apicoltura stanziale però, sinora, abbiamo utilizzato solo arnie D.B. da 10 telaini. Dal 2014 introdurremo le D.B. da 12 telaini soprattutto al fine di praticare un'apicoltura meno pressante dal punto di vista degli interventi da parte nostra; in effetti un'arnia più capiente dovrebbe consentire una crescita delle famiglie con minori rischi di sciamatura poiché la famiglia ha più spazio nell'alveare, da cui ne deriva che anche i nostri interventi dovrebbero risultare più diradati. Staremo a vedere.



A differenza della Langstroth, la D.B. ha i moduli del nido e del melario di dimensioni diverse tra loro. Nella Langstroth i due moduli sono di eguali dimensioni.
Nella D.B. il nido, ovvero il corpo dell'arnia in cui le api vivono e nel quale la regina depone le uova, presenta un'altezza di 32,8 cm. mentre il melario, modulo posto sopra il nido nel periodo di produzione del miele, ha un'altezza di 15,4 cm.

Il melario contiene un telaino in meno rispetto al nido; dunque, per esempio, ad un nido da 10 telaini, corrisponderà un melario da 9 telaini. Nel melario dunque i telaini saranno disposti ad una distanza maggiore uno dall'altro rispetto a quanto si può osservare nel nido. Ciò determina che le celle dei favi del melario saranno più profonde rispetto alle celle dei favi del nido, il che rende le celle del melario meno adatte alla deposizione delle uova e dunque più adatte a ricevere scorte di miele.
Il miele del melario sarà quello che l'apicoltore potrà prelevare per il proprio consumo e/o per la vendita.

Il materiale con cui si realizza l'arnia è generalmente il legno. Noi, che ci stiamo cimentando con l'autocostruzione delle nostre arnie, abbiamo deciso di utilizzare solo legno di abete italiano.
Oggi stiamo costruendo un'arnia per mezzo di tavole di abete realizzate mediante incollaggio di vari listelli di legno, uno a fianco all'altro. Questo per via della difficoltà nel reperire tavole di abete non lamellare (dunque tavole provenienti in toto dalla sezione di un albero) della larghezza necessaria (almeno 32-33 cm di larghezza).

Abbiamo però di recente trovato un fornitore che è in grado di soddisfare questa nostra esigenza per cui, dalla prossima arnia, utilizzeremo legno non incollato.

Per quanto riguarda il colore (dedicherò di certo un post quanto prima alla percezione dei colori da parte delle api) abbiamo deciso di verniciare le nostre arnie soltanto con coloranti naturali, non contenenti sostanze chimiche di sintesi, né derivati dal petrolio.

L'arnia è il luogo in cui vive l'ape per la stragrande maggioranza della sua vita (la regina per tutta la vita). Dobbiamo cercare di realizzare un'"abitazione" il più possibile in armonia con l'ambiente naturale.

Ecco perché utilizziamo coloranti completamente naturali (anche se costano di più rispetto a quelli tradizionali) e perché utilizziamo tavole di abete (made in Italy) non incollate.

Rispetto per le api e rispetto per la Natura. Queste sono due condizioni per noi imprescindibili per fare apicoltura e dalle quali discendono poi tutte le altre considerazioni.

Al prossimo post!

Alessandro

venerdì 6 dicembre 2013

Sosteniamo la nutrizione degli alveari... Sciroppo zuccherino a dicembre? Noi lo facciamo.

Oggi 6 dicembre 2013 ho deciso di scrivere questo post sulla nutrizione degli alveari.. Ormai da qualche settimana il freddo ha iniziato a farsi sentire.. Le temperature di notte scendono sotto lo zero (- 2/ -3°) per risalire solo verso le 09:00 del mattino quando pian piano il sole inizia a riscaldare l'aria.. Si arriva alle 13:00 a temperature che oscillano intorno ai 10°.

Stiamo parlando quindi di temperature prettamente invernali. Dalla letteratura vediamo che normalmente le famiglie che si intendono sostenere da un punto di vista alimentare nel periodo invernale debbono essere alimentate con candito, ovvero un mix di miele, zucchero a velo (possibilmente senza amido) e limone. Ne risulta un'alimento semisolido che permette alle api di evitare il grave problema della dissenteria, che potrebbe colpirle in inverno a seguito di alimentazione con cibo liquido (es. lo sciroppo zuccherino).

In effetti come è noto l'ape non sporca l'interno dell'alveare ed è per questo che libera l'intestino all'esterno, in volo (da cui deriva la locuzione "volo di purificazione").

Certo è che con temperature prossime allo zero, se non inferiori, le api rimangono in glomere all'interno dell'alveare con l'obiettivo di riscaldarsi l'un l'altra. Per effetto delle basse temperature e/o del cattivo tempo (es. pioggia persistente per diversi giorni) le api trattengono dunque le feci all'interno di esse.

E' naturale che un alimento solido (es. il candito, ma anche il miele) facilita questo processo mentre un alimento liquido, associato alle basse temperature, le espone al rischio della dissenteria che, se si manifesta in maniera grave, mette a rischio la sopravvivenza stessa della colonia.

Nonostante tutto questo noi abbiamo deciso di impiegare ugualmente lo sciroppo zuccherino e lo faremo durante tutto il mese di dicembre ed anche di gennaio.

Questo perchè impieghiamo un nutritore particolare, di cui ho già parlato in un precedente post, che è costruito in maniera tale da rendere estremamente improbabile il problema di cui sopra.

In sostanza si tratta di un nutritore "a depressione". Il nutritore viene posizionato nel copri favo in corrispondenza del buco, praticato sul copri favo stesso, attraverso il quale le api raggiungono dal nido il nutritore.

Il nutritore è dotato di 3 micro fori, talmente piccoli che lo sciroppo fatica tantissimo ad uscire da solo, nonostante la forza di gravità. Saranno le api stesse che, una ad una, dovranno suggere per mezzo della ligula il nutrimento.

In questo modo non c'è il rischio di una "abbuffata" continua. Questa assunzione in piccole ma costanti quantità fa si che le api abbiano il tempo di trasformare l'alimento in "miele" per mezzo della trofallassi, rendendo remota l'ipotesi della dissenteria/diarrea.

Da gennaio comunque inizieremo a nutrire anche con del candito, che abbiamo peraltro già iniziato produrre impiegando 1 parte di miele, 3 parti di zucchero a velo e del limone.

Ecco le foto che abbiamo scattato nel corso della preparazione del candito...


Preleviamo da un secchio circa 330 gr. di miele di tiglio


Riscaldiamo a bagno maria il miele di tiglio finchè non diventa completamente liquido


Versiamo il miele in un recipiente

Aggiungiamo gradualmene lo zucchero a velo ed impastiamo il tutto





Il candito. Ora non resta che versarlo nei contenitori che poi posizioneremo nei copri favo


Ecco come si presentavano i nostri nuclei un paio di settimane fa.. Si noti anche la buona attività presente in prossimità degli stessi...




Al prossimo post!

Alessandro

domenica 1 dicembre 2013

Ottobre e novembre: due mesi decisivi per il benessere dell'alveare

Oggi è il primo dicembre ed è passato ormai un pezzetto dal mio ultimo post.. Il mese di novembre appena trascorso ha rappresentato un'importante fonte di apprendimento sulla complessa società delle api.
Il mese si è aperto con una visita agli alveari compiuta il primo di novembre. La visita ci è stata suggerita dalla scarsa attività presente in uno dei nostri tre nuclei.. Perché c'era poco via vai di api dall'alveare?
Aprendo il nucleo abbiamo subito notato che le api si muovevano pochissimo ed inoltre, cosa estremamente insolita, la regina visibilmente magra era aggrappata al tetto..
Queste api hanno fame!
Purtroppo siamo stati traditi dalla scarsa esperienza.. Il clima particolarmente mite e le temperature praticamente primaverili (21 gradi C il giorno 1 novembre) non ci hanno fatto scattare il campanello d'allarme relativo alla scarsità di cibo.. Le fioriture non ci sono più e le nostre api soffrono la fame.. Le scorte all'interno degli alveari sono esaurite.
Avremmo quindi dovuto iniziare a nutrire artificialmente almeno da metà settembre.. Siamo in estremo ritardo e le conseguenze ci saranno...
Oggi è il primo dicembre. È passato un mese esatto. Da quel giorno abbiamo iniziato a nutrire le famiglie con costanza per mezzo di sciroppo zuccherino particolarmente concentrato (1 litro di acqua e 3 kg di zucchero più limone).. Così facendo siamo riusciti a riprendere 2 famiglie su 3. Quella più debole presenta oggi una quantità di api irrisoria e non ce la farà ad arrivare a primavera. Quindi, fatte salve altre sorprese, arriveremo al 2014 con 2 alveari, gli stessi con cui eravamo partiti a marzo scorso, dopo essere arrivati a gestirne 5. Ricapitoliamo i motivi per cui abbiamo perso 3 famiglie...
- Errore nel trattamento con l'acido ossalico.. Troppo ossalico per ciascun telaino.
- Inserimento delle api superstiti dell'alveare di cui sopra in un altra arnia senza prendere particolari precauzioni.. Risultato: battaglia all'interno dell'arnia, perdita della regina e conseguentemente dell'alveare.
- Iniziato troppo tardi il nutrimento artificiale stimolante.. Perdita di un'altro alveare.

Sarebbe ipocrita dire che abbiamo subito queste perdite senza soffrirne.. Ci siamo rimasti male, altroché.. Però poi si va avanti con la convinzione di aver imparato tanto.
D'altronde gli apprendimenti più importanti sono sempre quelli che scaturiscono da propri errori.

Ne abbiamo fatto tesoro ed applicheremo queste competenze l'anno prossimo...

Al prossimo post!

Alessandro

domenica 20 ottobre 2013

Un'altra lezione, dura ma necessaria. Perdiamo un altro nucleo.


Che bella l'apicoltura, perchè ti fa capire per bene i meccanismi semplici della Natura...

Che bella l'apicoltura, perchè ad ogni visita l'alverare ti insegna qualcosa e ti ricorda che alle Leggi della Natura non è possibile derogare, mai.

E così la scorsa settimana, in occasione di una normale nostra visita di controllo pre-invernamento, scopriamo che uno dei nostri nuclei migliori è praticamente rimasto quasi senz'api.

Perchè? Nell'immediato abbiamo pensato ad un saccheggio dell'alveare ma poi, a mente fredda, abbiamo capito.

Ho già scritto un paio di post fa del nostro errore inerente il trattamento di un'arnia con l'ossalico gocciolato; errore che ha compromesso l'alveare. In quell'occasione decidemmo di riunire le api rimaste in quell'arnia a seguito dell'errato trattamento con l'ossalico proprio con il nucleo di cui stiamo parlando ora.

Le cose che possono essere accadute sono due:

1 – la “vecchia” arnia sulla quale avevamo sbagliato il trattamento aveva ancora in essa la regina, magari danneggiata, ma presente. Se era così è evidente che travasando anche la regina, insieme alle operaie residue, all'interno del nucleo abbiamo dato l'innesco ad una battaglia perchè abbiamo messo insieme due regine nello stesso alveare.

2 – la regina nella “vecchia” arnia non c'era più effettivamente e quindi noi abbiamo riunito soltanto le operaie residue con la popolazione presente nel nucleo. Come le abbiamo riunite però? Semplicemente scrollandole all'interno del nucleo, convinti che non ci sarebbe stata aggressione da parte delle “residenti” nel nucleo perchè queste erano in numero enormemente più elevato rispetto alle api che vi abbiamo inserito.

Questa nostra supposizione potrebbe essersi rivelata errata e potrebbe essersi verificata comunque un'aggressione tra i due gruppi nell'ambito della quale è rimasta uccisa anche la regina del nucleo.

Secondo noi la seconda ipotesi è nel nostro caso la più probabile.

Cosa avremmo dovuto fare per operare nella maniera più prudente? Avremmo dovuto posizionare il contenitore delle api provenienti dalla “vecchia” arnia sopra il nucleo ricevente ed avremmo dovuto frapporre tra i due un foglio di giornale bucherellato finemente.
Il tempo che le api dei due gruppi avrebbero impiegato per rompere il foglio di giornale al fine di entrare in contatto sarebbe stato sufficiente per permettere agli odori dei due gruppi di mescolarsi, determinando così l'assenza dell'aggressione.

La Natura quindi non perdona. L'errore qui non è ammesso.

Pertanto, a causa di due errori, il secondo dei quali derivante dal primo, ci troviamo ad avere soli 3 nuclei rispetto ai 5 che avevamo solo qualche settimana fa.

Ora lavoreremo con estrema attenzione al fine di evitare ulteriori perdite così da poter portare questi 3 nuclei in primavera.
Essi saranno allora il punto di partenza per la vera e propria fase di sviluppo del nostro apiario.

Ecco un bel video relativo all'ispezione di uno di questi 3 nuclei.


Va detto che in tutti e 3 abbiamo notato grande presenza di api ed anche di covata. Scorte di miele e polline in buona quantità.

Purtroppo c'è presenza anche di varroa ma d'altro canto sappiamo bene che si tratta di una malattia endemica e l'unica soluzione ad oggi è quella di limitare i danni in maniera tale che tale acaro non comprometta le famiglie.
Per questo motivo tra un paio di settimane daremo corso ad un trattamento con acido ossalico sublimato, così da abbattere la stragrande maggioranza delle varroe presenti sulle api.

Al prossimo post!

Alessandro

giovedì 10 ottobre 2013

TerraFiorita si presenta il 13 ottobre 2013 alla Fiera della Patata Americana di Stroppare (PD)

Domenica 13 ottobre Stroppare di Pozzonovo (PD) vivrà il giorno più importante dell'anno per la vita del nostro piccolo ma dinamico paese, la tradizionale Fiera della Patata Americana, prodotto agricolo principe del nostro territorio.

La nostra comunità contadina ha sempre coltivato con passione e dedizione questi tuberi dolci che, particolarmente nelle terre di Stroppare e della vicina Anguillara Veneta, hanno sempre trovato un luogo ideale per la loro crescita.

In questo contesto di festa e contemporaneamente di valorizzazione di questo nostro prodotto tipico, e di riflesso anche della fantastica e secolare arte agricola, si inserisce la volontà da parte nostra di iniziare a far conoscere anche per via “tradizionale”, e dunque diversa dal web, il nostro progetto di apicoltura.

Un progetto che, come ho già avuto modo di dire in altre sedi, ha una duplice finalità:

  • contribuire a fare informazione, didattica e quindi in ultima analisi cultura, su quello che è rappresenta il mondo delle api per il nostro Pianeta.
  • dar vita ad una realtà prettamente locale per mezzo della quale produrre pappa reale, polline, propoli e miele. Il tutto nell'ambito del paese di Stroppare. In questo contesto dunque l'ape diverrà vero fattore di sviluppo e di crescita per l'intero territorio.

Al fine di spiegare tale nostro progetto ho dato vita nel corso delle scorse settimane ad una sorta di brochure che aperta ha la dimensione di un foglio di carta A3 mentre chiusa ha le dimensioni di un A4. Ne abbiamo stampate alcune centinaia e provvederemo a distribuirle domenica 13 ottobre a coloro che verranno a visitare Stroppare e le sue patate americane...!

Per leggere la brochure clicca su questo link:
 
 

Al prossimo post!

Alessandro

sabato 24 agosto 2013

Abbiamo creato l'ultimo nucleo d'api di questa stagione apistica

Ci siamo sentiti l'ultima volta il giorno 11 agosto 2013, ovvero 13 giorni fa.. In questo periodo di tempo sono accadute alcune cose interesanti che mi accingo ora a raccontarvi..

Ci eravamo lasciati con 2 nuclei nell'apiario "distaccato" e con l'arnia nr. 01 (rossa) + un nucleo al posto dell'arnia 02 -gialla- nell'apiario originario.

Domenica scorsa, 18 agosto, abbiamo approfittato dell'ottimo stato di salute dei due nuclei siti nell'apiario distaccato per dar vita ad un ulteriore nucleo d'api. Come di consueto abbiamo prelevato 2 telaini con covata da ciascuno dei 2 nuclei ed abbiamo posizionato detti telaini in un nuovo nucleo in polistirolo da 6 favi. Nei due posti liberi (quelli laterali) abbiamo inserito 2 telaini da nido dotati di solo foglio cereo.
Naturalmente tra i due favi centrali abbiamo posizionato la gabbietta contenente l'ape regina. Si tratta di una regina nata quest'anno e dunque contrassegnata da un "bollino" di colore rosso, come da convenzione.

Questa operazione oltre che utile per via del fatto che ci permette di creare una nuova famiglia di api, che sarà pronta per la prossima primavera 2014, era necessaria perchè le api all'interno dei due nuclei originari erano ormai veramente troppe.

Maggiore spazio significa migliore qualità di vita delle api all'interno dell'alveare e minori probabilità che l'alverare venga indebolito dalle malattie apistiche (ad esempio l'acaro varroa).

Il nuovo nucleo è stato portato a circa 3 km e mezzo di distanza dal luogo d'origine, in un nuovo sito che abbiamo deciso sarà, per ora, quello in cui posizioneremo le famiglie che sinora abbiamo tenuto in aperta campagna.

Già da ora quindi terremo quali siti apistici il cosiddetto apiario distaccato per l'allevamento dei nuclei d'api e questo nuovo sito (vedasi foto poco sotto) per le famiglie di api abitanti nelle arnie da 10 telaini.

L'apiario di campagna era molto scomodo, soprattutto perchè non riuscivamo a tenere sotto controllo le api come ci piacerebbe fare. Certo, un domai che avremo un numero elevato di alveari dovremo tornare sui campi però, ora come ora, preferiamo tenerle più vicine a noi (come è sia il nuovo sito sia l'apiario distaccato) per poterle controllare in maniera più accurata ed intervenire, al bisogno, in maniera più tempestiva.


Il sito del nuovo apiario


Il terzo nucleo appena posizionato nel nuovo sito


Ieri 23 agosto '13 abbiamo controllato che la regina inserita il 18 agosto nel nuovo nucleo si sia liberata dalla gabbietta che la conteneva.
Come si può vedere dai video poco sotto (nel terzo in particolare possiamo vedere in maniera molto chiara l'ape regina) essa è libera e cammina velocemente sui favi selezionando celle adatte alla deposizione delle uova.








A questo punto lasceremo che la Natura faccia il suo corso. L'ape regina deporrà le uova che fra 21 giorni sfarfalleranno (21 giorni è il tempo necessario perchè nasca un'ape operaia dal momento della deposizione al giorno dello sfarfallamento). Pian piano il nucleo si rinforzerà, aumentando il numero delle api in esso contenuto, preparandosi così all'inverno in maniera adeguata.

Per finire ieri sera, verso le ore 20:30, ci siamo recati in campagna; ci siamo accertati che tutte le bottinatrici fossero tornate all'alveare ed abbiamo abbiamo trasferito l'arnia nr. 01 e il nucleo "ex arnia nr. 02" nell'apiario "distaccato", dismettendo così definitivamente, almeno per il momento, l'apiario sito in aperta campagna.

La situazione ora è quindi questa:

- Apiario distaccato: 4 nuclei da 6 telaini ciascuno + 1 arnia da 10 telaini
- Nuovo apiario: 1 nucleo.

Al prossimo post!

Alessandro


domenica 11 agosto 2013

La regina è libera e depone nel nuovo nucleo (ex arnia nr. 02)

Stamattina ci siamo recati in apiario alle 10:30. La giornata è calda ma, diversamente dagli ultimi giorni, l'umidità non è a livelli molto elevati.

Volevamo capire se la regina, inserita esattamente una settimana fa all'interno del nucleo creato per sostituire l'arnia gialla (nr. 02), si era liberata dalla gabbietta in plastica che la conteneva e, se così, se era stata accettata dalle api presenti.
Come si può vedere dal video poco sotto tutto è andato bene. La regina è libera e sta regolarmente deponendo le uova all'interno delle celle dei favi. E' quindi stata accettata ed ora ci attendiamo un regolare e costante sviluppo di questa famiglia.




Abbiamo controllato anche l'arnia nr. 01 (rossa) ed abbiamo constatato che tutto sta procedendo per il meglio anche in questo caso.
Le scorte non mancano, sia per quanto riguarda il miele sia per il quanto concerne il polline ed abbiamo covata in buona quantità. Abbiamo individuato anche la regina.

Per la prima volta, purtroppo, abbiamo constatato la presenza dell'acaro varroa sul dorso di alcune api presenti all'interno dell'arnia nr. 01.
Non ci stupiamo perchè la varroa è un acaro diffusissimo quasi ovunque e quindi anche nel nostro Paese, però è una notizia che ci deve far rimanere con le antenne diritte.
Verso fine mese/primi di settembre procederemo probabilmente ad un trattamento a base di acido ossalico (acido organico che può essere utilizzato anche nell'apicoltura biologica) che consentirà di abbattere la quasi totalità delle varroe presenti.




Al prossimo post!

Alessandro

domenica 4 agosto 2013

Riduzione a nucleo dell'arnia nr. 02 (parte seconda)

Come preannunciato ieri, oggi 4 agosto 2013 abbiamo inserito in un'arnia in polistirolo da 6 favi (nucleo) due telaini di covata opercolata prelevati dal nucleo nr. 2, che avevamo notato essere particolarmente forte, avendo 5 telaini di covata su 6.
Detti telaini sono stati posizionati al centro del nuovo nucleo ed in mezzo ad essi una gabbietta contenente una nuova ape regina.

Ecco il video che si riferisce a questa prima parte di operazione...




A fianco di questi due telaini centrali abbiamo inserito due telaini di scorte di miele con relative api che abbiamo prelevato dall'arnia nr. 02 -gialla-. Infine, a completamento del nucleo abbiamo posizionato ai lati altri 2 telaini in parte di scorte ed in parte vuoti (ma con favo completamente costruito) sempre prelevati dall'arnia gialla.

Ecco il video relativo a questa seconda parte dell'operazione...



Detta arnia nr. 02 -gialla- è stata quindi liberata completamente dalle api residue -che hanno fatto ben presto ritorno all'alveare (ora il nuovo nucleo) che abbiamo posizionato esattamente nella stessa posizione dell'arnia gialla.



L'arnia in questione era popolata da 10 telaini, 4 dei quali sono stati re-inseriti nel nuovo nucleo. Per quanto riguarda i rimanenti 6 telaini, 2 di essi (contenenti una discreta quantità di scorte di miele) sono stati inseriti nel nucleo 2, al posto dei due telaini di covata oggi prelevati.

I rimanenti 4 telaini dell"ex" arnia nr. 02 sono stati per ora messi a magazzino.

Abbiamo ora un'arnia (la nr. 01 -rossa-) + 1 nucleo (ex arnia 02 -gialla-) nell'apiario originario e 2 nuclei nel "distaccamento".



Come detto nel post di ieri contiamo di realizzare un ulteriore nucleo d'api fra una decina di giorni.

Al prossimo post!

Alessandro

Le api operaie

Le api operaie sono la vera e propria forza lavoro dell'alveare. Ancora una volta ciò che colpisce è l'estrema organizzazione necessaria per lo svolgimento dei diversi compiti, indispensabili perchè la vita della famiglia prosegua secondo le regole stabilite da Madre Natura.

L'ape operaia, dal momento in cui la regina depone l'uovo, impiega 21 giorni per nascere (tecnicamente per sfarfallare). Dallo sfarfallamento la vita media dell'operaia è di 40-50 giorni, fatto salvo il periodo invernale in cui la durata della vita delle operaie è maggiore proprio per permettere alla famiglia di passare l'inverno.
 

 
L'ape operaia, a differenza della regina che si nutre di sola pappa reale per l'intera sua vita, si ciba di miele e polline.

Le operaie svolgono all'interno dell'alveare molteplici compiti, tutti necessari per la sopravvivenza del “superorganismo”, e tali attività sono diverse a seconda dell'età dell'ape.

In particolare, dalla nascita e per i primi 5 giorni di vita le operaie si occupano della pulizia delle celle del favo, di tenere riscaldata la covata e, verso la fine di questo micro-periodo, di nutrire per mezzo di miele e polline, le larve adulte.

Dal 6° al 13° giorno le nostre operaie continuano a nutrire le larve ma in questo periodo accudiscono quelle più giovani, fornendo loro la pappa reale, sostanza interamente di origine animale secreta da particolari ghiandole delle api operaie in questo periodo della loro vita.
In questo micro-periodo le operaie, essendo in grado di produrre pappa reale, si occupano anche della nutrizione dell'ape regina.
Infine si occupano dell'immagazzinamento del cibo -miele e polline- nelle celle dei favi.

Dal 14° giorno e sino al 21° si occupano della costruzione dei favi in cera (la cera viene secreta dalle ghiandole della cera) e della ventilazione dell'alveare.

Personalmente questa attività è quella, tra le tante poste in atto dalle api, che mi stupisce di più per via dell'ingegno che essa comporta.
Le api ventilatrici, sbattendo le ali, generano movimento d'aria e questa attività è di fondamentale importanza nel periodo estivo quando la calura di fa sentire ed allora è particolarmente difficile mantenere costante la temperatura all'interno dell'alveare.

Tra un'attività e l'altra le api operaie iniziano con i primi voli di orientamento all'esterno. Negli ultimi giorni di questo periodo di vita le operaie si occupano della sicurezza dell'alveare poiché divengono api guardiane.
Esse si posizionano tipicamente sul predellino di volo o comunque nei pressi dell'ingresso e controllano chi entra. Questo per evitare naturalmente che possano entrare insetti nemici ed anche per evitare che entrino altre api non appartenenti alla loro famiglia.
I fuchi possono entrare in qualunque alveare; le guardiane li lasciano passare. Essi infatti, essendo maschi, sono portatori di materiale genetico potenzialmente necessario per la vita ed allora possono entrare in qualunque alveare liberamente.

Dal 22° giorno e sino al termine della sua esistenza l'ape operaia diviene bottinatrice; essa si occupa dunque di raccogliere (per l'appunto bottinare) il polline ed il nettare dai fiori, oltre alla propoli dalle gemme di alcuni alberi.

Le operaie, pur essendo tutte femmine, non depongono uova, essendo l'ape regina l'unica ad essere fecondata dai fuchi e dunque l'unica a poter generare nuova vita nell'alveare.
In verità capita talvolta che un'operaia si “elegga” allo status di regina ed inizi a deporre. Capita quando la famiglia diviene orfana e non viene allevata una nuova regina.
L'operaia in questione -detta regina fucaiola- non è però stata fecondata ed allora deporrà solo uova non fecondate, dalle quali nasceranno sempre e soltanto soggetti maschi (fuchi).

A mio avviso l'aspetto in assoluto più interessante della società delle api è quello per il quale migliaia di individui -le operaie-, anche 70/80.000 nel periodo di massima espansione della famiglia, svolgono diligentemente ed ordinatamente un gran numero di compiti, rispettando sempre ossequiosamente gli ordini impartiti -per mezzo dei feromoni- dal capo indiscusso della colonia, l'ape regina.

E tutto questo al fine di permettere la sopravvivenza e la proliferazione dell'intera famiglia e quindi della specie, che altrimenti non sarebbe possibile.
 
Al prossimo post!
 
Alessandro

sabato 3 agosto 2013

Riduzione a nucleo dell'arnia nr. 02

Ieri 2 agosto abbiamo visitato entrambi gli apiari (nuclei + arnie) verso le 17:30 – 18:00. Il caldo si fa sentire... L'umidità è ancora elevata e le fioriture scarseggiano.

Detto questo il nostro “cruccio” in questi giorni era la regina che avevamo inserito nell'arnia nr. 02. In effetti, pur avendo inserito insieme alla gabbietta contenente la regina anche due favi con abbondante covata, c'era il rischio che quel che restava di questa famiglia non accettasse neanche questa volta la nuova regina in quanto l'arnia era orfana da troppo tempo.

Questi spiacevoli presagi purtroppo si sono manifestati in tutta la loro realtà... La regina nell'arnia nr. 02 non c'è e non c'è conseguentemente nemmeno covata.

Ancora una volta non è stata accettata dalla famiglia “ospitante” (è già la seconda volta che ci succede da quando abbiamo subito la sciamatura) e adesso non abbiamo più la possibilità di mantenere queste api nell'arnia in questione.
Le api ivi presenti sono in larga misura molto anziane; le altre più giovani non sono molte e, come detto, la regina non viene accettata.

Abbiamo perciò deciso di “travasare” tutte le api presenti nell'arnia nr. 02 all'interno di un nucleo di polistirolo da 6 favi, 2 o 3 dei quali saranno di covata fresca ed opercolata proveniente da altre famiglie.
In questo nucleo inseriremo una nuova regina che questa volta dovrebbe essere accettata senza problemi poiché mischiamo api provenienti da alveari diversi, insieme a quelle provenienti dall'arnia nr. 02.

A primavera, se nel corso dell'inverno tutto andrà bene, trasformeremo il nucleo in arnia, cosa che faremo peraltro anche per gli altri 2 nuclei attualmente in essere.
L'operazione di travaso dall'arnia 2 al nucleo verrà effettuata domani 4 agosto '13.

Per quanto concerne invece l'arnia nr. 01 -rossa- abbiamo constatato una diminuzione dell'attività delle api al suo interno. Abbiamo 3 telaini di covata, tutta opercolata, e tantissime scorte di miele e polline (6 telaini) + un telaino in corso di costruzione.

In questo caso si tratterà di capire se, essendo in corso il mese di agosto -molto caldo e tradizionalmente quasi privo di fioriture-, l'ape regina abbia attuato un blocco naturale della deposizione, cosa che spesso accade, il che spiegherebbe l'assenza di covata fresca.
Saremo più precisi nei futuri post.

Un momento di riflessione va fatto anche sui 6 telaini di scorte, obiettivamente troppi.
Riteniamo che questa abbondanza di scorte, stimabili in 25% di polline e 75% di miele all'incirca, sia dovuta ad un nostro errore nella somministrazione dello sciroppo zuccherino.
Come ho scritto nell'ultimo post stiamo nutrendo le famiglie con sciroppo formato da acqua (1 parte) + zucchero (2 parti) -il tutto bollito- + limone (aggiunto a freddo).
Detta soluzione zuccherina ha lo scopo di “simulare” una fonte nettarifera e deve dunque essere somministrato in maniera costante e non troppo abbondantemente (meglio dunque tante volte ma poco ogni volta che tanto tutto in una sola volta); noi purtroppo, soprattutto per ragioni di tempo (che non è mai abbastanza!!), abbiamo alimentato troppo e le api, non potendo consumare tutto subito, hanno immagazzinato il tutto nei favi. Così facendo abbiamo di fatto ridotto lo spazio a disposizione per l'ovideposizione.
Chiaramente ne faremo tesoro per il futuro.

Riassumendo quindi:

  • domani 4 agosto '13 trasformeremo l'arnia nr. 02 -gialla- in nucleo.
  • Fra 10 -15 giorni dovremo creare un ulteriore nucleo.

In verità il terzo nucleo avremmo dovuto crearlo già questo fine settimana ma purtroppo il problema legato all'orfanità dell'arnia gialla ci ha portato alla decisione di rinviare l'appuntamento con il nuovo nucleo d'api.

Per finire, la visita ai 2 nuclei è stata assolutamente positiva. Nel nucleo 2 -il più recente- abbiamo 5 telaini con covata su 6. Nel primo nucleo abbiamo comunque 3 telaini di covata su 6.

Tutto sta procedendo quindi assolutamente bene per quanto concerne la “sezione” dell'apiario destinata alla crescita dei nuclei.

Ecco alcune immagini dai quali si vedono alcune fasi dell'ispezione dei nuclei 1 e 2.
 


Glomere di api formatosi davanti alla porta d'ingresso del nucleo nr. 2 nel corso della visita










Al prossimo post!

Alessandro
 

domenica 28 luglio 2013

Solleone ed alto tasso di umidità: sosteniamo le famiglie che comunque sono in grande espansione


Oggi è il 28 luglio... Il caldo si fa sentire e la fioritura in campagna scarseggia. Fortunatamente nei pressi dei nostri due nuclei abbiamo invece ancora una buona fioritura di malva e trifoglio!
Nei campi invece, come ho scritto, le fioriture non sono presenti in abbondanza nei pressi dell'apiario. Per questo abbiamo deciso di sostenere l'alimentazione delle due famiglie qui presenti somministrando alle api dello sciroppo zuccherino, composto da una parte di acqua, due parti di zucchero e limone. Il tutto viene portato a bollore e quindi, una volta raffreddato, versato all'interno di un apposito nutritore in plastica che viene posto sopra il coprifavo.

Questo tipo di nutrimento è molto utile nei mesi estivi. Nei mesi freddi invece non si può utilizzare questo alimento liquido, poiché le api sarebbero altrimenti colpite da devastanti problemi a livello intestinale. In inverno si usa generalmente il candido, ovvero un mix di miele, meglio naturalmente se proveniente dal medesimo alveare, e zucchero a velo.

Ad inizio primavera 2013 noi abbiamo usato soltanto miele (vedasi i primi post a suo tempo pubblicati); è un'alternativa valida. L'importante è non utilizzare il miele come nutrimento stimolante a primavera inoltrata e nei mesi caldi perchè così facendo si correrebbero fortissimi rischi di saccheggio della famiglia da parte di altre famiglie di api.

Nel video poco sotto vediamo l'operazione di nutrimento, sopra descritta, con riferimento all'arnia nr. 01.

L'arnia in questione, dalla quale ricordo abbiamo prelevato due telaini carichi di covata il 16 luglio scorso, è in pieno sviluppo. La regina sta deponendo a gran ritmo e i due telaini prelevati sono quasi stati completamente rimpiazzati da nuova covata.




A questo aggiungiamo poi che i due nuclei, presenti nel "distaccamento" dell'apiario orginario, continuano a crescere benissimo. D'altro canto sono presenti in essi due regine giovani, anno 2013, che stanno deponendo ai massimi livelli.

Pertanto, stando così le cose, contiamo di dar vita ad un nuovo nucleo -il terzo- indicativamente il prossimo fine settimana.
Lo faremo prelevando due telaini di covata e scorte dall'arnia nr. 01 ed un telaino di covata per ciscuno dei due nuclei già presenti.

L'arnia nr. 02 invece per il momento non la tocchiamo in quanto la famiglia ivi presente è impegnata a recuperare le forze dopo le numerose vicessitudini che l'hanno interessata quest'anno.

Ecco alcune belle foto dei due nuclei. Sulla prima è ben visibile un'ape bottinatrice che ritorna all'alveare con le zampe cariche di polline di colore arancione.

L'importazione di polline è massiccia perchè esso è di fondamentale importanza per il corretto e sano sviluppo della covata e, come detto, nei due nuclei è presete covata in grandi quantità.

 




 
 
Al prossimo post!
 
Alessandro

mercoledì 17 luglio 2013

Inserimento nuova regina nell'arnia nr. 02 e creazione secondo nucleo!

Oggi è stata una giornata in cui credo siamo cresciuti molto sotto il profilo delle nostre competenze di
apicoltura..

In primis va detto che abbiamo assimilato l'errore commesso la scorsa volta con l'arnia nr. 02. Ricordo che quest'arnia aveva una regina da fuchi (cosiddetta fucaiola) e che il tentativo di eliminarla posto in essere una decina di giorni fa non è andato a buon fine.

Questo perchè, come ho scritto nel post di ieri, avevamo commesso l'errore di inserire la nuova regina non avendo preventivamente liberato completamente l'arnia dalle api ivi presenti. Ci eravamo concentrati sui telaini ed avevamo tralasciato le api che invece erano presenti sulle pareti e sul fondo del nido; tra di esse c'era sicuramente la regina fucaiola che dunque è entrata in conflitto con la nuova regina, uccidendola.

Questa volta per essere maggiormente sicuri di eliminare la fucaiola abbiamo portato l'intera anria in questione a circa 50 metri dalla sua sede originaria e lì l'abbiamo liberata da tutte le api che conteneva, sia sui telaini sia posate sulla struttura dell'arnia.

Ecco il video della parte finale di quest'operazione...




Una volta ultimata quest'operazione siamo tornati indietro ed abbiamo riposizionato l'arnia esattamente nel punto dov'era prima di spostarla. Al nostro ritorno abbiamo trovato già parecchie api che volavano sul luogo in cui era la loro arnia. Alcune hanno anche tentato di entrare nell'arnia vicina innescando una "battaglia" con le occupanti dell'altra casetta, decise a difendere la loro proprietà.

La lite ha avuto fine non appena abbiamo posato l'arnia gialla al suo posto; le api non appena l'hanno notata hanno subito iniziato a rientrare in essa.

Ecco il video relativo a quanto sopra descritto...




Una volta posata l'arnia abbiamo riportato indietro anche tutti i telaini che, liberi dalle api, sono stati re-inseriti nel nido.

Poichè l'arnia nr. 02 è popolata da api ormai anziane (visto che è da diverso tempo che questo alveare è orfano), abbiamo inserito la gabbietta con la nuova regina tra due telaini nuovi, sui quali si trovano favi ben popolati da api giovani e da tantissima covata.

In questa maniera contiamo di aiutare la famiglia a riprendersi ed a farlo più in fretta di quanto invece potrebbe fare lasciando solo le api anziane.

Ecco il video relativo alla conclusione dell'operazione di inserimento della nuova regina nell'arnia orfana....




Fatto questo siamo passati all'arnia nr. 01 -rossa-. In questo caso il nostro obiettivo era quello di prelevare due telaini con covata da porre in una nuova arnia in polistirolo da nuclei insieme ad altri due telaini di covata, così da poter dar luogo alla creazione di un nuovo nucleo d'api.

Abbiamo ispezionato quasi tutti i telaini dell'arnia nr. 01 sia per trovare quelli che presentavano maggiore quantità di covata sia per essere sicuri di non prelevare il telaino sul quale si trovava la regina.

Quando abbiamo avvistato la regina abbiamo avuto la certezza di aver prelevato due telaini senza regina e dunque idonei ad essere estratti dall'arnia per la creazione del nuovo nucleo.

Ecco i video relativi a questa interessante ed istruttiva ispezione...




 
 
Per finire abbiamo portato il nuovo nucleo così realizzato (composto di 4 telaini con abbondante covata ed un'ape regina feconda in gabbietta) nel luogo dove si trova già il primo nucleo creato un mesetto fa, ovvero a circa 3 km e mezzo dall'apiario d'origine.
 
Ecco la foto dei due nuclei!
 
Per oggi il lavoro è finito..
 
 
 
Al prossimo post!
 
Alessandro



lunedì 15 luglio 2013

Siamo ancora senza ape regina nell'arnia nr. 02... E adesso si rischia di perdere la famiglia..

Un'amara sorpresa, del tutto inaspettata, ci si è presentata oggi in occasione della nostra visita in apiario.

Se da un lato l'arnia nr. 01 continua a crescere benissimo, l'arnia nr. 02 -gialla- continua a darci problemi, ma questa volta a causa di un nostro errore..

Che cosa è accaduto? E' accaduto che l'ape regina che abbiamo inserito 10 giorni fa è stata uccisa dall'attuale "regina" fucaiola.
Noi il 5 luglio abbiamo liberato tutti i telaini dalle api che li popolavano per far si che la "fucaiola" una volta a terra non potesse più rientrare nell'alveare ma abbiamo commesso un errore: non abbiamo liberato l'arnia dalle api che conteneva.. In effetti diverse api erano presenti non sui telaini bensì attaccate alle pareti e sul fondo dell'arnia e tra di esse certamente c'era anche la regina fucaiola.

Se all'interno dell'arnia c'è già una regina fucaiola la nuova regina non ha speranze. Probabilmente è stata uccisa non appena uscita dalla gabbietta.

Ne siamo certi perchè il controllo dei telaini fatto oggi è stato a dir poco sconsolante. Pochissime api e pochissimo movimento all'interno dell'alveare. Stiamo rischiando veramente di perdere la famiglia.

Ci resta un'ultimo tentativo e va fatto subito. Domani ripeteremo l'operazione che abbiamo sbagliato dieci giorni fa e questa volta la realizzeremo per bene. Subito dopo inseriremo una nuova regina, come di consueto all'interno della propria gabbietta, nell'arnia in questione e con essa anche un telaino di covata e scorte così da dare "spinta" a ciò che resta di questa famiglia d'api.

Verso il 20 - 21 luglio la regina si sarà liberata dalla gabbietta ed inizierà a deporre. Ecco dunque che verso il 25-26 luglio ci aspettiamo di trovare covata, finalmente da operaia, in quest'arnia, quest'anno davvero sfortunata.

Ecco il "desolante" ma pur sempre istruttivo e costruttivo controllo effettutato oggi sull'arnia nr. 01..





A domani..

Alessandro

sabato 13 luglio 2013

Il nostro primo nucleo è ormai quasi una famiglia d'api!

E' veramente emozionante vedere come il nostro primo nucleo d'api, creato qualche settimana fa, stia crescendo armoniosamente...

L'ape regina, che nel video poco sotto vediamo di sfuggita sul telaino centrale (marcata di rosso), sta continuando a deporre uova a pieno ritmo... E si vede!

Abbiamo covata di diverse età sui 4 telaini centrali (di cui 2 in corso di costruzione ma per l'appunto già con covata deposta) ed abbondanti scorte di miele e polline sui telaini esterni.

Insomma tutto va in questo momento a gonfie vele in questo nucleo e, continuando su questa strada, contiamo di dar vita al nostro secondo nucleo verso la fine della prossima settimana.

Questo sarà possibile prelevando un telaino di covata dal primo nucleo e 2 o meglio 3 telaini sempre  di covata e scorte dalle due arnie che abbiamo nel nostro apiario d'origine.

Lunedì andremo a controllare lo stato di salute e di sviluppo dei due alveari "in campo aperto" e prenderemo quindi la decisione definitiva sui tempi di creazione del nuovo nucleo..

Ecco il video del controllo, ribadisco, assolutamente positivo effettuato poco fa..


Al prossimo post!

Alessandro

venerdì 5 luglio 2013

Abbiamo una regina fucaiola nell'arnia nr. 02

In data 22/06/13 avevo scritto tra le altre cose quanto segue:

..."abbiamo aperto l'arnia nr. 02 -gialla-. In questo caso sapevamo di essere un po' più indietro rispetto all'altro alveare ma l'altra volta ero quasi certo di aver scorto qualche piccolissima larva all'interno di alcune celle di un favo..
Fortunatamente non mi ero sbagliato!! Come si vede dal video poco sotto all'interno dell'arnia nr. 02 è presente covata, sia fresca sia opercolata, in quantità inferiore rispetto all'altra arnia ma tutto sommato ci possiamo ritenere soddisfatti."...

Sabato pomeriggio, 29/06/13, abbiamo aperto nuovamente le arnie 01 e 02 per capire come procedevano i lavori.

Nell'arnia 01 tutto procede benone.. La covata è presente in abbondanza, di tutte le età, e le api stanno iniziando a popolare in maniera abbastanza convincente anche il melario.

La sorpresa negativa l'abbiamo avuta invece aprendo l'arnia nr. 02 -gialla-. L'altra volta avevo visto le larve all'interno delle celle, è vero... Ma erano tutte larve di fuchi!!

I pochi opercoli appena formati il 22 giugno mi avevano tratto in inganno.. In quest'arnia la regina non depone uova da operaia bensì da fuco....

I fuchi nascono da uova non fecondate mentre le api operaie da uova fecondate.

Quindi per qualche motivo la regina, nata da una delle celle reali che a suo tempo abbiamo potuto osservare all'interno dell'arnia 02, non è stata fecondata.

Cosa può essere accaduto? Di certo non lo sapremo mai ma si possono fare alcune ipotesi.. La regina è di certo nata e probabilmente ha intrapreso il volo di fecondazione ma, per qualche causa, non ha mai fatto ritorno all'alveare. Potrebbe essersi smarrita o ancora essere stata mangiata da qualche insetto od uccello predatore.

In questi casi all'interno dell'alveare, che si è ritrovato nuovamente orfano, un'ape operaia diviene "regina" ed inizia a deporre uova, come se fosse una vera ape regina.

Il problema  è che l'operaia è in grado di deporre solo uova da fuco, non essendo stata fecondata, come invece accade alla regina.

L'intervento dell'uomo in questo caso è essenziale per poter garantire la sopravvivenza dell'alveare.

L'unica soluzione era quella di eliminare l'attuale "regina" ed inserire nell'arnia una regina fecondata, all'interno della consueta gabbietta (vedasi post relativo al ns. primo nucleo).

Per poter essere sostanzialmente certi di eliminare la vecchia regina le alternative sono due:

1 - individuarla all'interno dell'alveare ed eliminarla (cosa assai difficoltosa).

2 - prelevare ogni singolo telaino dall'arnia, recarsi a 4-5 metri dall'alveare, scuotere il telaino in maniera tale da far cadere a terra le api in esso aggrappate e reinserire il telaino libero dalle api all'interno dell'arnia. La "falsa regina", più pesante rispetto alle altre normali operaie, fatica a rientrare in volo all'interno dell'arnia ed è perciò probabile che non riesca affatto a rientrare.
Tutte le altre api invece faranno normalmente ritorno all'alveare nel giro di pochi minuti.

Abbiamo scelto l'opzione nr. 2.

Dopo aver dato corso all'operazione sopra descritta (e visibile nel video poco sotto) abbiamo introdotto nell'arnia la gabbietta in plastica contenente la nuova regina fecondata.

La regina all'interno della gabbietta si libererà nel giro di 3-4 giorni, ovvero il tempo necessario perchè le altre abitanti dell'alveare la accettino come regina.

Ecco dunque i video relativi a quanto descritto...




Al prossimo post!

Alessandro

domenica 23 giugno 2013

Il nucleo cresce ed è in salute!

Sono passati 14 giorni da quando abbiamo prelevato 4 telaini dalle due arnie del ns. apiario al fine di dar vita ad un nucleo d'api.. Come noto ciò che vogliamo è che la popolazione del nucleo cresca in salute al fine di divenire un vero e proprio nuovo alveare la prossima primavera 2014.

Ci eravamo lasciati dicendo di aver inserito nel nucleo un'ape regina già fecondata all'interno di una gabbietta.

Il tempo è passato e la regina è uscita, dopo circa 4 giorni, dalla gabbietta ed ha preso possesso nel nucleo.

Ieri 22 giugno abbiamo ispezionato il nucleo per capire "lo stato dell'arte"..

I telaini presenti all'interno riempiono tutti gli spazi disponibili (ovvero 6); 4 telaini -carichi di api- sono quelli che abbiamo prelevato dalle due arnie originarie il 9 giugno scorso; 2 telaini sono invece vuoti, o meglio dotati di solo foglio cereo.

E' stato confortante notare che la regina ha deposto uova in quantità dal momento che è presente molta covata nei vari stadi di sviluppo, da fresca ad opercolata.

Uno dei due telaini dotati di solo foglio cereo presentava un abbozzo di costruzione segno che le api stanno iniziando a costruire il favo per far spazio alla nascente famiglia.

Nei video postati poco sotto vediamo alcune fasi di questa ispezione.. Molto bello in particolare il primo in cui si vede in maniera molto chiara l'ape regina (marcata con il colore rosso).


L'ape regina, marcata con il colore rosso -segno distintivo delle api regine nate nell'anno 2013- si aggira per il favo in cerca di una cella adatta ad accogliere l'uovo.. Le operaie le lasciano la strada libera al suo passaggio..
 
 
 
 
Al prossimo post!
 
Alessandro

sabato 22 giugno 2013

Le famiglie si stanno riprendendo: le regine depongono! Covata su entrambe le arnie!

Ieri 21 giugno 2013 ci siamo recati in apiario verso le 19:00, quando la canicola ha accennato a diminuire..

Volevamo avere la certezza che l'arnia nr. 02 -gialla- si stesse riprendendo, visto che in occasione dell'ultima visita non eravamo riusciti a scorgere la regina. E' pur vero che erano presenti molti segnali incoraggianti (assenza di celle reali, molta importazione di polline, celle dei favi perfettamente pulite e dunque atte ad accogliere nuova covata).

Abbiamo iniziato aprendo l'arnia nr. 01 -rossa- giusto per capire lo stato generale della famiglia. Come si vede dal video poco sotto abbiamo constatato con gioia che l'arnia è in buona salute. La regina sta deponendo in quantità.. E' presente moltissima covata opercolata ma anche parecchia covata fresca, oltre a scorte di miele in misura normale. Tutto procede bene dunque.



Subito dopo abbiamo aperto l'arnia nr. 02 -gialla-. In questo caso sapevamo di essere un po' più indietro rispetto all'altro alveare ma l'altra volta ero quasi certo di aver scorto qualche piccolissima larva all'interno di alcune celle di un favo..

Fortunatamente non mi ero sbagliato!! Come si vede dal video poco sotto all'interno dell'arnia nr. 02 è presente covata, sia fresca sia opercolata, in quantità inferiore rispetto all'altra arnia ma tutto sommato ci possiamo ritenere soddisfatti.

 


Quindi oggi siamo in un contesto in cui:

- abbiamo superato la sciamatura di maggio; entrambi gli alveari hanno allevato una nuova regina che è nata ed è stata fecondata.

- gli alveari si stanno ripopolando grazie all'ovideposizione delle nuove regine.

Stante il perdurare di questa situazione di sviluppo delle famiglie, il nostro obiettivo per quest'anno è di dar vita ad alcuni nuovi nuclei d'api, che diverranno famiglie la prossima primavera.

Il primo è già stato creato e sta crescendo (rif. precedente post).. Se le cose continuano in questo modo riteniamo di poterne creare un altro verso fine giugno/primi di luglio..!

Prima di lasciare l'apiario, come si può vedere dalla foto poco sotto, abbiamo provveduto a posizionare un riparo per il sole sopra le due arnie...



Al prossimo post!

Alessandro