Che bella l'apicoltura, perchè ti fa
capire per bene i meccanismi semplici della Natura...
Che bella l'apicoltura, perchè ad ogni
visita l'alverare ti insegna qualcosa e ti ricorda che alle Leggi
della Natura non è possibile derogare, mai.
E così la scorsa settimana, in occasione di una normale nostra visita di controllo pre-invernamento, scopriamo che uno dei nostri nuclei migliori è praticamente rimasto quasi senz'api.
Perchè? Nell'immediato abbiamo pensato ad un
saccheggio dell'alveare ma poi, a mente fredda, abbiamo capito.
Ho già scritto un paio di post fa del
nostro errore inerente il trattamento di un'arnia con l'ossalico
gocciolato; errore che ha compromesso l'alveare. In quell'occasione
decidemmo di riunire le api rimaste in quell'arnia a seguito
dell'errato trattamento con l'ossalico proprio con il nucleo di cui
stiamo parlando ora.
Le cose che possono essere accadute
sono due:
1 – la “vecchia” arnia sulla
quale avevamo sbagliato il trattamento aveva ancora in essa la
regina, magari danneggiata, ma presente. Se era così è evidente che
travasando anche la regina, insieme alle operaie residue, all'interno
del nucleo abbiamo dato l'innesco ad una battaglia perchè abbiamo
messo insieme due regine nello stesso alveare.
2 – la regina nella “vecchia”
arnia non c'era più effettivamente e quindi noi abbiamo riunito
soltanto le operaie residue con la popolazione presente nel nucleo.
Come le abbiamo riunite però? Semplicemente scrollandole all'interno
del nucleo, convinti che non ci sarebbe stata aggressione da parte
delle “residenti” nel nucleo perchè queste erano in numero
enormemente più elevato rispetto alle api che vi abbiamo inserito.
Questa nostra supposizione potrebbe
essersi rivelata errata e potrebbe essersi verificata comunque
un'aggressione tra i due gruppi nell'ambito della quale è rimasta
uccisa anche la regina del nucleo.
Secondo noi la seconda ipotesi è nel
nostro caso la più probabile.
Cosa avremmo dovuto fare per operare
nella maniera più prudente? Avremmo dovuto posizionare il
contenitore delle api provenienti dalla “vecchia” arnia sopra il
nucleo ricevente ed avremmo dovuto frapporre tra i due un foglio di
giornale bucherellato finemente.
Il tempo che le api dei due gruppi
avrebbero impiegato per rompere il foglio di giornale al fine di
entrare in contatto sarebbe stato sufficiente per permettere agli
odori dei due gruppi di mescolarsi, determinando così l'assenza
dell'aggressione.
La Natura quindi non perdona. L'errore
qui non è ammesso.
Pertanto, a causa di due errori, il
secondo dei quali derivante dal primo, ci troviamo ad avere soli 3
nuclei rispetto ai 5 che avevamo solo qualche settimana fa.
Ora lavoreremo con estrema attenzione
al fine di evitare ulteriori perdite così da poter portare questi 3
nuclei in primavera.
Essi saranno allora il punto di
partenza per la vera e propria fase di sviluppo del nostro apiario.
Ecco un bel video relativo
all'ispezione di uno di questi 3 nuclei.
Va detto che in tutti e 3 abbiamo
notato grande presenza di api ed anche di covata. Scorte di miele e
polline in buona quantità.
Purtroppo c'è presenza anche di varroa
ma d'altro canto sappiamo bene che si tratta di una malattia endemica
e l'unica soluzione ad oggi è quella di limitare i danni in maniera
tale che tale acaro non comprometta le famiglie.
Per questo motivo tra un paio di
settimane daremo corso ad un trattamento con acido ossalico
sublimato, così da abbattere la stragrande maggioranza delle varroe
presenti sulle api.
Al prossimo post!
Alessandro