Le temperature un po' più alte della media che ci sono state sino ad una settimana fa circa di certo non hanno aiutato in questo senso perchè la regina poteva essere portata a covare ancora e dunque a fornire celle potenzialmente utili per l'insediamento dell'acaro varroa.
Da qualche giorno a questa parte però, come ho scritto all'inizio di questo post, è arrivato l'inverno. Oggi alle 14:00 in apiario a Stroppare di Pozzonovo la colonnina di mercurio segnava + 1° C. Ieri la pioggia, poi trasformatasi in neve intorno alle 16:00, ha reso le operazioni di sublimazione decisamente poco confortevoli ma tant'è... L'inverno è così ed è giusto assaporarlo per quello che ci può dare!
L'altro giorno ho sublimato l'acido ossalico su 4 nuclei d'api e devo dire di essere soddisfatto per la presenza di api al loro interno. Il peso dei nuclei è considerevole segno che sono presenti ancora molte scorte di miele; inoltre, osservando dalla porticina anteriore il fondo dell'arnia non si notano grandi quantità di api morte, anche questo ovviamente un bel segno.
Anche i fondi delle arnie visionate ieri erano decisamente puliti e le (poche) api morte sono state trasportate, dalle altre api che popolano ciascuna famiglia, all'esterno dell'arnia e giacevano sul predellino di volo. Questo è un bel segnale di vitalità della colonia in quanto ci fa capire che le api sono attive e trasportano prontamente fuori gli individui che purtroppo non ce la fanno.
Parte dell'apiario ieri 27/12/14, ore 15 circa |
Purtroppo la visita di oggi ha riservato un'amara sorpresa. L'arnia nr. 9 non ce l'ha fatta. Mi ha insospettito il fatto per cui bussando sulle pareti dell'arnia non si avvertiva alcuna risposta da parte delle api. Ho provato più forte ma niente.
Allora ho deciso di aprire il coprifavo e purtroppo ho visto che le api presenti erano tutte morte; in parte giacevano sul fondo dell'arnia, in parte erano ancora aggrappate ai favi. Non c'erano segni di lotta e d'altronde il freddo intenso di questi ultimi giorni male si accompagna al rischio di saccheggio. Ritengo che sia stato il freddo ad uccidere queste api.
La rabbia mista a tristezza che sempre accompagna queste situazioni sta ora lasciando lo spazio alla riflessione. Perchè è accaduto? Capirlo sarebbe importante per limitare il rischio che ciò avvenga nuovamente in futuro.
Qualcosa abbiamo sbagliato nell'invernamento, non c'è alcun dubbio, poichè un alveare forte, ben popolato, non teme nemmeno temperature di 20 gradi sotto zero.
Il punto è che in questo momento non siamo in grado di capire quale sia stato l'errore e ciò perchè, tanto semplicemente quanto ingenuamente, non ci siamo scritti da nessuna parte la situazione di ciascun alveare all'atto dell'invernamento.
Apiario TerraFiorita. Lo spazio vuoto è quello lasciato dall'arnia nr. 4, saccheggiata. La nr. 9 (la nona da sinistra, di colore bianco) è quella le cui api sono state trovate oggi morte |
E' chiaro che si tratta di un errore di gestione dell'apiario da non ripetere assolutamente. Se ci fossimo scritti che questo alveare, per esempio, a parità di popolazione era stato invernato con 1 favo di miele in meno degli altri (sto ipotizzando ovviamente) avremmo potuto immaginare i motivi della morte delle api di questa famiglia.
Ancora una volta l'apicoltura si rivela dura e pura. La Natura non perdona errori di gestione.
La lezione comunque, per quanto dura, è servita e di certo nel 2015 miglioreremo ancora.
Al prossimo post!
Alessandro
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