Il maltempo ha colpito duro. Maggio con tantissime piogge e temperature medio basse e giugno non è cominciato con il piede giusto..
Ancora piogge fino al 20 giugno scorso... Il tiglio è fiorito in mezzo alla pioggia. Le api ne hanno bottinato i fiori tra una pausa e l'altra dei temporali, con vento e temperature da marzo, inizi aprile.
Dal 20 giugno esce il sole ma la stagione sembra ormai finita. Acacia persa ai primi di maggio per via della pioggia, il successivo millefiori anche, il tiglio pure.. E invece no.
Inizia a far caldo per davvero, in un paio di giorni le temperature superano i 30°C e si stabilizzano, come massime, sui 34-35°C. Ad oggi il sole la fa da padrone da quasi quattro settimane.
Le api in meno di un mese hanno recuperato quasi mezza stagione perduta. Sembrava impensabile, impossibile, del tutto utopistico al 19 giugno scorso.
Questo colpo di coda di una stagione, che altrimenti sarebbe stata disastrosa, ha portato con sè anche alcuni sciami che hanno deciso di andarsene dai loro luoghi d'origine. Eccone alcuni che abbiamo accolto nel nostro apiario...
Questo sciame si è aggrappato sotto ad un'arnia disabitata |
Bellissimo sciame posizionato tra balcone e finestra |
Tree climbing per recuperare uno sciame a 7 metri d'altezza su un ramo di noce |
E allora? Allora è un'altra lezione di vita. Sarò anche banale ma è una verità. Dopo il temporale arriva il sereno e, cosa ancora più importante, tutte le difficoltà portano SEMPRE con sè delle grandi opportunità.
Anche questa volta è andata così. La stagione disastrosa (poi come detto parzialmente recuperata) ci ha portato a spremerci le meningi per trovare soluzioni per l'anno a venire. Ci ha portato a fare delle considerazioni, dettate dall'osservazione delle api con riferimento alla selezione delle regine.
Eh si.. Perchè anche quando la stagione era nel bel mezzo della crisi, un paio di famiglie di api tenevano meglio di altre ed avevano immagazzinato un po' di miele. Perchè? Probabilmente le regine di questi due alveari sono migliori delle altre per quanto attiene alla produzione di miele. Questi alveari erano (e sono) anche i più densamente popolati di api, ed allora abbiamo in essi una regina che depone di più delle altre.
Ecco allora un lavoro -che durerà molti anni- da fare. Occorre iniziare, a partire da queste due regine, ad allevarne delle altre cercando di conservare nelle nuove "sovrane" le caratteristiche che più ci interessano. Sarà un percorso lungo ma sicuramente molto affascinante.
Altri progetti dunque si materializzano all'orizzonte e non vediamo l'ora di affrontarli!
Concludo con un breve video riguardante il recupero dello sciame sulla finestra di cui alla foto poco sopra e con un ringraziamento alle nostre api. Ancora una volta, inconsapevolmente, sono state maestre di vita.
Al prossimo post!
Alessandro
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