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sabato 23 novembre 2019

Conduzione dell'apiario -mese di novembre-

Un po' di malinconia è inevitabile osservando, ad autunno inoltrato, la pioggia battere con insistenza sui tetti degli alveari e tutt'intorno le foglie gialle e rosse degli alberi continuare a cadere rapidamente sotto le sferzate del vento di novembre.

Intanto però il superorganismo alveare continua nel suo processo di svernamento… Le api tengono pulito il fondo delle arnie portando fuori le api che, fisiologicamente, muoiono man mano che passano i giorni che ci separano dalla ripresa della vita, ad inizio primavera.

In questa fase dell'anno, ormai ad un mese da Natale, non apriamo più gli alveari, per evitare che la nostra curiosità comprometta il fragile equilibrio termico presente all'interno delle arnie.
Adesso ciò che possiamo, e dobbiamo, fare è controllare almeno settimanalmente il peso delle nostre famiglie. Questa semplice prova ci farà capire se le colonie sono ancora ben dotate di scorte di miele oppure no. 

Vaschetta di candito posizionata all'interno del coprifavo di un nucleo

E' molto importante che le api abbiano tante scorte in questo periodo dell'anno perché le useranno prevalentemente da fine gennaio in poi, alla ripresa dell'attività… Se abbiamo famiglie molto leggere adesso è un problema perché significa che non avranno, per l'appunto all'approssimarsi della primavera, cibo a sufficienza per nutrirsi e, soprattutto, per nutrire le nuove larve che la famiglia alleverà.

Dal canto nostro, pur avendo famiglie molto pesanti, abbiamo posizionato un panetto da un kg e mezzo di candito per ogni alveare perché non abbiamo molto tempo a disposizione per controllare le famigliole di api. In questa situazione è opportuno non correre rischi. Può capitare infatti che si susseguano giornate od anche settimane molto piovose… Se ciò accade le api saranno costrette alla clausura per giorni interi e questo può determinare un sensibile consumo di scorte.



Ogni tanto, senza esagerare, possiamo accertarci dello stato di salute della colonia di api semplicemente "bussando" con le nocche della mano sulla parete della nostra arnia o del nostro nucleo… Se avvertiamo un brusio deciso e di breve durata, significa che la famiglia sta bene ed ha la regina viva.

Infine continuiamo a monitorare la caduta di varroa a seguito dei trattamenti a base di acido ossalico sublimato. Nel nostro apiario siamo quasi giunti a "caduta zero" di varroa per cui faremo probabilmente un'ultima sublimazione nei prossimi giorni per  il completare il trattamento acaricida.

Al prossimo post!

Alessandro


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