Dopo oltre due anni di assenza torna il blog di TerraFiorita per continuare a riflettere sull'incredibile mondo delle api!
C'è stato un lungo periodo di silenzio ma la nostra esperienza con le api è sempre continuata, tra alti e bassi, tra soddisfazioni ed errori sconfortanti.
Tutto contribuisce ad accumulare esperienza, un bene preziosissimo che nessun libro riuscirà mai a trasferire e forse è per questo motivo che le cose più importanti si imparano sempre sbattendoci la testa. Dagli errori e dai fallimenti si impara, sempre.
Se c'è una cosa che abbiamo ormai capito è che se non si tiene sotto controllo la varroa non si può, oggi, fare apicoltura, c'è poco da fare.. Sembra un'affermazione ovvia, banale, ma poi è necessario metterla in pratica, tradurla in realtà, ovvero in ultima analisi in un miglioramento del benessere delle nostre famiglie di api.
L'anno apistico inizia, qui a Stroppare, a fine luglio. Perché questo? Perché è lì che l'offensiva contro la varroa deve focalizzarsi ed essere efficace. Se si sbaglia questo passaggio, cosa che noi puntualmente abbiamo fatto purtroppo, la stagione è compromessa prima ancora di iniziare. Avremo alveari mediocri, non molto produttivi, propensi ad accumulare malattie e/o virosi varie.
Sulla base della nostra (bassa) esperienza abbiamo avuto riscontri positivi dall'utilizzo, in estate, dei prodotti in commercio a base di acido formico. Nel periodo produttivo (da aprile in poi quindi) inseriamo inoltre nell'alveare un telaino da melario con la funzione di telaio trappola. Le api infatti costruiscono covata da fuco (preferita dalla varroa) sotto il favo da melario ed il nostro impegno sarà quello di togliere tale pezzo di favo pieno di covata da fuco prima che essa sfarfalli. In questo modo teniamo sotto controllo l'infestazione di varroa in primavera.
L'intervento invernale con Api Bioxal, a base di acido ossalico, sarà risolutivo solo se avremo fatto bene i nostri compiti nei mesi precedenti ovvero se non avremo permesso alla varroa di prendere il largo.
Per questo 2019 abbiamo deciso di iniziare la stagione sulla colza. Abbiamo quindi portato le api in una zona nella quale sono presenti parecchi campi coltivati a colza. Le abbiamo trasferite in questo luogo il 30 marzo, quando mancava circa una settimana allo sbocciare dei primi fiorellini della colza.
Ecco alcune istantanee della nuova postazione…
Oggi, in occasione della nostra visita in apiario, abbiamo creato un nuovo nucleo di api prelevando 3 favi di covata da altrettante arnie ben popolate. Abbiamo aggiunto un foglio cereo e stretto il tutto tra due diaframmi. Infine abbiamo posizionato del nutrimento liquido sul coprifavo del nucleo.
Il nuovo nucleo è orfano ma, uno dei favi che lo compone, contiene una bellissima cella reale già opercolata. Si tratta di una cella che abbiamo trovato nella nostra famiglia più sviluppata e ne abbiamo approfittato per toglierla dalla famiglia in questione (lasciarla avrebbe significato dare il via libera alla sciamatura della colonia) ed inserirla nella nuova famigliola appena creata. Una volta che la nuova regina sarà sfarfallata dovrà essere fecondata dai numerosi fuchi ormai già presenti e quindi potrà iniziare la sua deposizione all'interno del nuovo nucleo.
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Che bel favo di covata! |
Al prossimo post!
Alessandro