Le temperature massime arrivano sui 16°C e le minime non scendono sotto i 5-6°C. Con il sole che splende è un piacere osservare il placido ed allo stesso tempo frenetico via vai delle api alla ricerca del primo nettare e di polline.
Siamo in attesa della prossima importante fioritura del salice. Si tratta di una pianta dal grande potenziale pollinifero che, dunque, è molto importante per le api in quanto contribuisce in maniera sostanziale allo sviluppo della covata primaverile.
Oggi è il primo giorno di primavera, la giornata non è stata proprio splendida però le temperature sono state abbastanza gradevoli e quindi ne abbiamo approfittato per una visita agli alveari.
Complessivamente abbiamo un apiario in salute ed in crescita, come è normale che sia ad inizio primavera. Ovviamente vi sono alveari più forti ed altri più deboli però nel complesso siamo soddisfatti.
L'alveare più forte è il nr. 2 che ha ben 4 telaini di covata e tantissime api. L'arnia era così piena che abbiamo deciso di posizionare il melario. I favi del melario sono ancora quasi tutti da costruire per cui siamo contenti di poterlo mettere così presto, a fine marzo. Le api dovrebbero avere il tempo di costruire i favi e di stivarvi il miele delle grandi fioriture di maggio e giugno.
Molto ben sviluppata è anche la famiglia che popola l'arnia nr. 5. Ha 3 telaini di covata ma la regina ha ancora spazio per deporre nuove uova per cui per il momento non siamo intervenuti con la posa del melario.
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L'ottimo sviluppo dell'arnia nr. 5 |
Abbiamo poi posizionato un melario da nuclei (quindi un melario da 5 telaini) su 2 nuclei particolarmente forti per dare sfogo ad eventuali necessità di costruire nuovi favi.
La giornata si è rivelata interessate però soprattutto per l'operazione posta in atto sull'arnia nr. 10. Quest'ultima infatti, pur evidenziando un buon numero di api, non aveva la regina. Probabilmente è morta nel corso degli ultimi due mesi. La famiglia aveva invece una regina fucaiola.
Si tratta di una normale ape operaia che, in mancanza della regina, ha iniziato a deporre uova. Naturalmente tale operaia non è mai stata fecondata per cui le uova, che pur emette, riescono a dar vita soltanto ad individui maschi, i fuchi.
E' evidente che tale famiglia è destinata ad estinguersi una volta che le api residenti saranno diventate vecchie e moriranno.
D'altro canto però l'arnia nr. 6 era quasi completamente priva di api (un centinaio al massimo) ma aveva la regina in salute. Detta regina non covava perchè non c'erano api sufficienti a prendersi cura delle uova. Anche in questo caso si trattava di una famiglia destinata a perire.
Abbiamo quindi deciso di inserire la regina dell'arnia nr. 6 nell'arnia nr. 10.
Quest'operazione però non potevamo effettuarla "tout-court" perchè l'arnia orfana aveva una regina fucaiola la quale, se presente nell'alveare, avrebbe ucciso immediatamente la regina fecondata.
Abbiamo quindi portato l'arnia 10 (con la regina fucaiola) a circa 200 metri dall'apiario ed abbiamo scrollato tutte le api che erano presenti. Nel frettempo abbiamo posizionato un nucleo da 6 telaini al posto dell'arnia 10.
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Ecco sullo sfondo l'arnia nr. 10 a circa 200 metri dall'apiario |
Pian piano le api sono tornate alla base.. Tutte tranne (è ciò che speriamo ovviamente) la fucaiola la quale è più pesante delle altre operaie e, teoricamente, non dovrebbe farcela a tornare all'arnia originaria.
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Le api dell'arnia 10... Tra di loro c'è anche la fucaiola |
Abbiamo quindi inserito la regina dell'arnia nr. 6 in una gabbietta in plastica la cui apertura è stata otturata con un po' di candito. La gabbietta così preparata è stata quindi inserita tra i due favi centrali del nucleo posizionato al posto dell'arnia 10.
In un paio di giorni la regina verrà liberata dalla gabbietta e, se accettata, inizierà a deporre.
Al prossimo post!
Alessandro
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