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domenica 28 dicembre 2014

Situazione degli alveari TerraFiorita al 28 dicembre 2014 -il primo vero freddo ha colpito-

L'inverno è ora arrivato... Ieri e oggi ho sublimato circa un grammo di acido ossalico su 8 alveari al fine di debellare completamente la varroa ancora presente. Sto riducendo le dosi di ossalico perchè vedo che le varroe che cadono sono in decisa diminuzione, però dobbiamo continuare fino a caduta zero così da poter iniziare la nuova stazione 2015 con alveari perfettamente ripuliti dall'acaro.

Le temperature un po' più alte della media che ci sono state sino ad una settimana fa circa di certo non hanno aiutato in questo senso perchè la regina poteva essere portata a covare ancora e dunque a fornire celle potenzialmente utili per l'insediamento dell'acaro varroa.

Da qualche giorno a questa parte però, come ho scritto all'inizio di questo post, è arrivato l'inverno. Oggi alle 14:00 in apiario a Stroppare di Pozzonovo la colonnina di mercurio segnava + 1° C. Ieri la pioggia, poi trasformatasi in neve intorno alle 16:00, ha reso le operazioni di sublimazione decisamente poco confortevoli ma tant'è... L'inverno è così ed è giusto assaporarlo per quello che ci può dare!

L'altro giorno ho sublimato l'acido ossalico su 4 nuclei d'api e devo dire di essere soddisfatto per la presenza di api al loro interno. Il peso dei nuclei è considerevole segno che sono presenti ancora molte scorte di miele; inoltre, osservando dalla porticina anteriore il fondo dell'arnia non si notano grandi quantità di api morte, anche questo ovviamente un bel segno.

Anche i fondi delle arnie visionate ieri erano decisamente puliti e le (poche) api morte sono state trasportate, dalle altre api che popolano ciascuna famiglia, all'esterno dell'arnia e giacevano sul predellino di volo. Questo è un bel segnale di vitalità della colonia in quanto ci fa capire che le api sono attive e trasportano prontamente fuori gli individui che purtroppo non ce la fanno.


Parte dell'apiario ieri 27/12/14, ore 15 circa
 
Purtroppo la visita di oggi ha riservato un'amara sorpresa. L'arnia nr. 9 non ce l'ha fatta. Mi ha insospettito il fatto per cui bussando sulle pareti dell'arnia non si avvertiva alcuna risposta da parte delle api. Ho provato più forte ma niente.
Allora ho deciso di aprire il coprifavo e purtroppo ho visto che le api presenti erano tutte morte; in parte giacevano sul fondo dell'arnia, in parte erano ancora aggrappate ai favi. Non c'erano segni di lotta e d'altronde il freddo intenso di questi ultimi giorni male si accompagna al rischio di saccheggio. Ritengo che sia stato il freddo ad uccidere queste api.

La rabbia mista a tristezza che sempre accompagna queste situazioni sta ora lasciando lo spazio alla riflessione. Perchè è accaduto? Capirlo sarebbe importante per limitare il rischio che ciò avvenga nuovamente in futuro.

Qualcosa abbiamo sbagliato nell'invernamento, non c'è alcun dubbio, poichè un alveare forte, ben popolato, non teme nemmeno temperature di 20 gradi sotto zero.

Il punto è che in questo momento non siamo in grado di capire quale sia stato l'errore e ciò perchè, tanto semplicemente quanto ingenuamente, non ci siamo scritti da nessuna parte la situazione di ciascun alveare all'atto dell'invernamento.


Apiario TerraFiorita. Lo spazio vuoto è quello lasciato dall'arnia nr. 4, saccheggiata. La nr. 9 (la nona da sinistra, di colore bianco) è quella le cui api sono state trovate oggi morte
 
E' chiaro che si tratta di un errore di gestione dell'apiario da non ripetere assolutamente. Se ci fossimo scritti che questo alveare, per esempio, a parità di popolazione era stato invernato con 1 favo di miele in meno degli altri (sto ipotizzando ovviamente) avremmo potuto immaginare i motivi della morte delle api di questa famiglia.

Ancora una volta l'apicoltura si rivela dura e pura. La Natura non perdona errori di gestione.

La lezione comunque, per quanto dura, è servita e di certo nel 2015 miglioreremo ancora.

Al prossimo post!

Alessandro

domenica 30 novembre 2014

Continua la lunga marcia verso l'agognata primavera 2015 -Alveari in salute (nonostante un saccheggio)-

E così domani sarà già il primo dicembre 2014. Come dire che l'anno nuovo è ad un passo insomma.. Il freddo qui a Stroppare di Pozzonovo non è ancora arrivato ed anche oggi la temperatura si è attestata sui 13-14° C.
Come al solito qui da noi il clima è molto umido e tra piogge e nebbie i giorni passano.

Le poche giornate soleggiate sono manna dal cielo per le api che ne approfittano per uscire dall'alveare. Eccone alcune, immortalate un paio di settimane fa, intente a ritornare alla loro casa...



Ci siamo lasciati l'ultima volta con l'apiario a quota 21 alveari, tutti in buona salute. Oggi purtroppo uno manca all'appello. L'arnia nr. 4 era più debole delle altre e, come più di qualche volta accade, con l'autunno e la conseguente scarsità di cibo, è arrivato il saccheggio dell'alveare.

Api di altri alveari hanno deciso di entrare in massa nella debole arnia nr. 4 ed hanno fatto razzia di tutto il miele che essa conteneva. Le api che vi risiedevano sono state uccise.

La Natura è fatta così... Un'alveare debole non avrebbe avuto speranze di superare l'inverno e la scarsità di nettare e polline hanno fatto sì che le api degli altri alveari dessero vita al saccheggio.

Il saccheggio è avvenuto il giorno 11 novembre ed il caso ha voluto che fossi in apiario in quel momento. Come si vede dalla foto che ho scattato quel giorno l'attacco è evidente. Una moltitudine di api entra nell'arnia nr. 4 (gialla) mentre gli ingressi delle altre arnie erano liberi.
Ho provato ad arrestare l'azione gettando prima acqua sulle api che entravano e poi mettendo dell'erba sul predellino di volo per ostacolare l'entrata.



Tutto inutile.

I manuali di apicoltura dicono di operare come descritto in caso di saccheggio ma la realtà è che se le api decidono di saccheggiare un'alveare nulla potrà impedirlo.

Ho parlato con un apicoltore che diceva di aver chiuso l'arnia che stava subendo un saccheggio, di averla portata per due giorni in cantina e di averla quindi riportata in apiario. Ebbene l'alveare è stato saccheggiato lo stesso.

In ogni caso, a parte questo incidente di percorso, tutto prosegue come dovrebbe. Gli alveari sono stati invernati con buone scorte di miele ed ora stiamo effettuando i trattamenti a base di acido ossalico sublimato al fine di contrastare l'acaro varroa.

Credo faremo almeno 3 trattamenti ripetuti a distanza di 7-8 giorni l'uno dall'altro al fine di abbattere la totalità degli acari.

Oggi abbiamo terminato la prima tornata di ossalico sublimato. Piove ma qualche ape esce lo stesso alla ricerca di nettare e polline. Poi capita che il freddo e la pioggia prendano il sopravvento e qualcuna non fa ritorno all'alveare.
Ecco una bottinatrice che ho trovato esausta aggrappata sul retro di un'arnia. Non ce la faceva più ed era zuppa d'acqua. L'ho portata dentro al suo alveare.



In queste serate autunnali stiamo continuando a costruire nuove arnie modello Dadant Blatt da 10 telaini in maniera tale da farci trovare pronti per la primavera 2015. Stiamo inoltre costruendo quanti più telaini possibile perchè, abbiamo imparato quest'anno, quando arriva il momento giusto (maggio) non bastano mai.

Al prossimo post!

Alessandro

sabato 22 novembre 2014

Corso sulle tecniche di produzione della pappa reale a Treviso. Grazie di tutto.

Ieri ed oggi io e mia moglie Ilaria abbiamo avuto la grande fortuna di partecipare ad un corso sulle tecniche di produzione della pappa reale tenuto a Treviso da Bruno Pasini, grandissimo apicoltore.
Sono stati due giorni intensi, ricchi di informazioni tecniche, ma non solo...

Sono state illustrate diverse tecniche relative alla produzione della pappa reale e sono stati spiegati molto bene anche altri concetti riguardanti il mondo delle api; le loro abitudini ed i prodotti dell'alveare. Si è infatti parlato anche di polline e di miele.

Si è parlato di come il COPAIT stia lavorando, pur tra mille difficoltà di varia natura, per tutelare la pappa reale fresca italiana, per farla conoscere il più possibile alle persone e per far sì che ci sia una corretta informazione per quanto riguarda questo prodotto nei confronti dei consumatori.

In proposito invito tutti a visitare il sito

 http://www.pappareale.org/

Devo dire che sia io sia mia moglie siamo rimasti sinceramente colpiti dalla passione che mettono queste bravissime persone in questo compito, così difficile. Stiamo parlando di apicoltori che hanno la loro azienda da portare avanti ma che NON si limitano a star dietro al loro orticello ma che, per il bene dell'apicoltura e del prossimo in generale, si danno da fare come forsennati per far passare dei concetti, per fare informazione

Ho visto persone che hanno preso l'aereo da Bari e dalla Sicilia per venire a Treviso a raccontare la loro storia e la loro esperienza con la produzione della pappa reale italiana.

C'è sicuramente tanto da fare e non è facile farlo perchè non vi sono fondi e perchè non c'è tanta partecipazione da parte di diversi produttori. Ma ho visto tanta voglia, ho visto una platea di corsisti composta in larga misura da giovani, uomini e donne, ho visto un grande interesse.

Abbiamo avuto la possibilità di arricchire il nostro patrimonio di conoscenze grazie allo scambio di idee, apisticamente interessanti, con altre persone che sono venute a Treviso da varie parti d'Italia.

Io, mia moglie e mio cognato, impegnati nel nostro progetto TerraFiorita, di certo non lesineremo sforzi per approfondire il più possibile questa materia e per cercare di produrre anche noi questo incredibile prodotto dell'alveare che è la pappa reale.

Speriamo di essere in grado di dare magari anche solo un piccolo contributo alla causa della valorizzazione e della tutela della pappa reale fresca italiana.

Di certo ce la metteremo tutta. Grazie a Bruno Pasini, grazie a Francesca, grazie a Savino Petruzzelli e grazie a tutti gli altri che hanno permesso la realizzazione di questo corso. Grazie perchè ci avete emozionato e perchè avete arricchito la nostra cultura.

A presto.

Alessandro Capuzzo

domenica 26 ottobre 2014

Invernamento degli alveari -la magia dell'apiario in pieno autunno-

Il mondo schizofrenico in cui viviamo normalmente spesso non lascia spazio e tempo allo svilupparsi delle nostre emozioni e dei nostri desideri veri, quelli che teniamo da qualche parte dentro di noi ma per mille motivi non possiamo o non riusciamo a tirare fuori.

L'autunno è iniziato ormai da qualche tempo ed in linea con la stagione le temperature si sono abbassate di diversi gradi.. Gli alberi hanno avvertito subito il cambiamento di stagione e le foglie hanno iniziato a cadere rendendo un po' malinconico ma anche romantico il paesaggio. 

Il nostro apiario sorge in mezzo ad alberi a foglia caduca per cui tutto intorno ad esso le foglie secche hanno iniziato a ricoprire il terreno. Le api continuano il loro via vai ma in maniera molto più calma rispetto all'estate in ragione sia delle temperature più basse sia della scarsa fioritura che caratterizza questo periodo.

Il sole scalda ormai debolmente le arnie ed il tramonto rende tutto veramente quasi magico. E' bellissimo osservare, verso sera, le ultime api bottinatrici tornare con il loro carico di nettare, come sempre fondamentale per la vita dell'alveare.


Particolare del nostro apiario di Stroppare di Pozzonovo (Pd)


Ci siamo lasciati a fine agosto con 21 alveari e ci ritroviamo oggi 26 ottobre 2014, nel pieno dell'autunno, sempre con i nostri 21 alveari e con diverse cose da raccontare...

Lo scorso anno abbiamo commesso l'imperdonabile errore, dovuto all'inesperienza, di iniziare a nutrire artificialmente le colonie d'api solo all'inizio di novembre. Chi conosce un po' di apicoltura sa che questa è una vera e propria follia.

Non avendo sostenuto i nostri alveari, che lo scorso anno altro non erano che nuclei su 6 - 7 telaini, ci siamo trovati a perdere alcuni di essi e ad affrontare l'inverno, del tutto impreparati, con soli 2 nuclei d'api.

Per tutto l'inverno abbiamo sostenuto amorevolmente queste due famiglie di api, abbiamo rischiato lo stesso di perderne una ma non abbiamo mollato e, complice un inverrno per nulla rigido, ce l'abbiamo fatta e abbiamo portato queste due famigliole d'api (di cui una veramente molto debole) in primavera.

Memori di quanto descritto ci siamo proposti, per il 2014, di non commettere nuovamente un simile errore e così, ligi a quanto descritto nei manuali d'apicoltura, abbiamo iniziato a fornire gradualmente ma con costanza alle famiglie di api dello sciroppo zuccherino sìn dalla fine di agosto quando le fioriture nelle nostre zone hanno iniziato a scarseggiare.

Ciò ha permesso alle api di immagazzinare molto nutrimento in vista dell'inverno. In alcuni alverari più deboli degli altri abbiamo inserito un telaino di miele opercolato estratto a luglio 2014 in aggiunta alla nutrizione artificiale a base di sciroppo zuccherino.


Il nostro apiario di Stroppare in una foto scattata i primi giorni di ottobre 2014


Nelle ultime 2 settimane abbiamo poi tolto da tutti gli alveari i favi privi di scorte e/o covata, quindi vuoti e li abbiamo messi a magazzino, pronti per essere utilizzati a primavera 2015.

Ad oggi abbiamo alcuni alverari ancora su 10 telaini, ed altri su 6 o 7 telaini. In tutte le famiglie le regine sono presenti ed attive, anche se in alune colonie lo sono di più rispetto ad altre che hanno perciò meno covata.

Tutte le famiglie comunque dispongono ad oggi di un buon numero di api e di ottime scorte di miele. Discrete anche le scorte di polline, importato naturalmente dalle api sulle fioriture che ancora trovano.

Siamo francamente soddisfatti del lavoro svolto sinora in questo 2014 perchè abbiamo acquisito molta esperienza che invece di mancava lo scorso anno. Naturalmente molta strada deve essere ancora percorsa e di certo affronteremo ancora molte delusioni dovute di sicuro a nostri errori di gestione ma d'altro canto si sa, le cose che si imparano meglio sono quelle che si apprendono sulla propria pelle, quelle per cui si soffre.

Nelle prossime due settimane completeremo l'attività di invernamento degli alveari vedendo se vi sono altri favi vuoti o semivuoti da togliere dalle arnie e vedendo altresì se sarà necessario aggiungere altri favi carichi di miele opercolato come provvista per l'inverno.

Prima di dicembre di certo tratteremo gli alveari con dell'acido ossalico sublimato al fine di tenere sotto controllo l'infestazione dell'acaro varroa destructor.

Al prossimo post!
Alessandro

martedì 26 agosto 2014

E' fine agosto... Abbiamo 21 alveari decisamente ben equilibrati

Ormai, giacchè è quasi finita, possiamo dirlo.. L'estate 2014 è stata ben poco estiva! Anche agosto, così come luglio, ha seguito qui nella nostra Stroppare di Pozzonovo (PD) una linea all'insegna del tempo instabile, piovaschi, cielo coperto e, di conseguenza, temperature non elevate.

Le api hanno lavorato abbastanza bene beneficiando soprattutto delle temperature miti. Inoltre le piogge che con regolarità sono cadute hanno reso possibili fioriture più abbondanti del solito e, di conseguenza, hanno determinato maggiori disponibilità di nettare e di polline.

Domenica 24 agosto abbiamo trasferito le api presenti in un nucleo da 6 favi in un'arnia da 10 che abbiamo ultimato di costruire proprio la scorsa settimana.

La nuova arnia in questione è la nr. 11. E' ormai ultimata la costruzione anche della numero 12... Ecco in falegnameria gli ultimi ritocchi alla 12..



Abbiamo ritagliato il nr. 12 sul foglio di carta... Ora è sufficiente un po' di spray nero ed il gioco è fatto!

L'occasione ci è stata propizia anche per controllare lo stato generale di tutte le famiglie d'api e per intervenire con la somministrazione di sciroppo zuccherino al bisogno.

La visita di domenica scorsa è stata la prima dopo il trattamento a base di acido ossalico per la lotta alla varroa per cui ci tenevamo anche a controllare che le famiglie fossero in salute. Da questo punto di vista non abbiamo riscontrato alcun problema; d'altro canto avevamo gocciolato ben poco prodotto acaricida visto che le api sia visivamente, sia al test dello zucchero a velo, risultavano poco infestate dall'acaro varroa destructor.


24/08/2014 -Affollamento di api nei pressi del predellino di volo dell'arnia nr. 01-



E' fondamentale lavorare da agosto ad ottobre/metà novembre sul versante delle scorte. Le api devono assolutamente disporre costantemente di miele all'interno dell'alveare perchè senza di esso muoiono letteralmente di fame.

L'anno scorso siamo stati ingannati in primo luogo dall'inesperienza ed in secondo luogo dal tempo mite e soleggiato che, qui da noi, è rimasto tale sino a fine novembre.
Il clima era mite e le piogge abbastanza rare però... non c'erano più fiori!! E' chiaro che ci possono essere anche le giornate più belle di questo Mondo però se le api si trovano di fronte soltanto un bel prato verde e nulla più, beh allora rischiano come detto di morire di fame.

In ogni caso è importante non eccedere mai con la nutrizione supplementare (sciroppo zuccherino) nel senso che è opportuno somministrarne un po' alla volta, in quantità modeste e con regolarità.

Nutrire abbondantemente, dimenticandosi dell'importantissima parola "EQUILIBRIO", significa generare un eccesso di scorte all'interno dell'alveare e, se da un lato le scorte come detto sono essenziali, dall'altro non è corretto eccedere perchè troppe scorte tolgono spazio alla covata (anch'essa importantissima al fine di dare ricambio alle api presenti nell'alveare).

Quindi, come ho già scritto diverse volte su questo blog, la parola d'ordine in apicoltura (ma non solo direi...) è equilibrio.

Equilibrio, in questo caso, tra covata e scorte.

Nei mesi intercorrenti tra agosto ed ottobre/novembre l'equilibrio di cui sopra rischia di essere infranto dall'assenza, o comunque dalla drastica riduzione, della fioritura.

E' chiaro quindi che, per mantenere un buon bilanciamento nell'alveare, dobbiamo intervenire a sostegno dello stesso.

Complessivamente i 21 alveari che attualmente abbiamo in apiario sono a nostro avviso equilibrati, taluni veramente perfetti e decisamente in gran forma, altri un po' meno ma sono comunque sulla strada giusta. C'è tutto il tempo per portarli forti all'inverno, a patto che vengano seguiti con attenzione.

Di questi 21 alveari ne abbiamo 2 (nuclei) che avevamo creato il 27 luglio '14 senza innesto dell'ape regina. Domenica scorsa, 24 agosto, abbiamo intravisto le prime uova deposte sulle celle dei favi di questi nuclei per cui siamo decisamente soddisfatti.

Ecco il nostro apiario in un brevissimo video girato domenica scorsa dopo aver ultimato di nutrire con sciroppo zuccherino gli alveari bisognosi di scorte...


Al prossimo post!

Alessandro



giovedì 14 agosto 2014

Ultimato il trattamento (molto leggero) con ossalico gocciolato. Ora si pensa a nutrire le famiglie.

Lavorare con le api ti porta inevitabilmente a doverti adattare ai ritmi della Natura e delle stagioni. Ad esempio a maggio c'è tantissimo lavoro da fare perchè le api, superato definitivamente l'inverno ed entrate in pieno vigore nella primavera, producono una quantità di prodotti (dalla cera al miele) incredibile. E tale impeto di lavoro va gestito.
D'altro canto la primavera, come si sa, rappresenta l'esplosione della Natura che pare non veda l'ora di scrollarsi di dosso l'inverno e a questa Legge rispondono anche le api. Se noi vogliamo lavorare con loro ci dobbiamo adattare.

Se questo è vero però ecco che ad agosto, che nell'immaginario collettivo richiama l'idea del torpore estivo, della canicola e quindi di ritmi rallentati, il lavoro in apiario diminuisce drasticamente. Non è più necessario essere lì tutte le settimane, anche più volte nel corso della settimana. Le visite si rarefanno ed anche il lavoro dell'apicoltore diventa meno "invasivo" dal momento che ci dobbiamo limitare a nutrire dove ce n'è bisogno ed a contrastare l'acaro varroa..

In questo contesto si riesce a ricavare qualche spazio di tempo per l'attività di falegnameria, sempre necessaria in apicoltura, soprattutto nel nostro caso dal momento che abbiamo deciso di costruirci dalla A alla Z tutte le arnie per le nostre api..

A proposito, ecco i risultati di queste sere estive... Nuove arnie sono ormai pronte e domenica prossima faranno il loro ingresso in apiario...






Lo scorso fine settimana è stato dedicato al trattamento degli alveari con ossalico gocciolato nonchè alla somministrazione di sciroppo zuccherino al fine di sostenere le famiglie che avevano meno scorte.
Per capire bene quali famiglie nutrire e su quali favi gocciolare l'ossalico abbiamo dato corso ad una visita veramente completa all'apiario. Sostanzialmente abbiamo ispezionato ogni singolo telaino di ogni arnia o nucleo.

Prima di iniziare il trattamento con l'acido ossalico abbiamo effettuato il test dello zucchero a velo per capire il livello di infestazione di varroa. Abbiamo preso a campione l'arnia nr. 2 che è quella dalla quale abbiamo attinto meno favi nel corso della primavera/estate 2014 al fine di creare nuovi nuclei.
Dal momento che questa è l'arnia che è stata manipolata meno delle altre ci attendavamo un livello di infestazione comunque non trascurabile.

Infatti è assodato che il prelievo costante nel tempo di favi di covata finalizzati alla creazione di nuovi nuclei riduce la percentuale di infestazione di varroa.

Il test si svolge in questa maniera: dapprima si prelevano da un telaino di covata delle api (circa 300); normalmente si usa un barattolino in plastica dotato di coperchio.

Le api in questione vengono quindi versate in un più capiente vaso (diciamo di quelli da miele da 1 kg) vuoto il cui tappo dovrà presentare un grande foro (praticamente grande quasi come tutto il tappo stesso) che provvederemo a chiudere con una rete metallica (noi abbiamo ritagliato una rete che normalmente viene usata per il fondo anti varroa delle arnie.

Non appena le api saranno state versate nel vaso da miele svuoteremo sopra le stesse un cucchiaio di zucchero a velo e chiuderemo il tappo.

A questo punto scuoteremo il vasetto (senza far uscire lo zucchero) per circa 2 minuti. Effettuata questa operazione lasceremo riposare il tutto per 1 minuto circa e quindi inizieremo a scuotere il vaso sopra un panno (o un foglio di carta) bagnato (meglio se bianco).

Man mano che scuoteremo (per circa 2 minuti) lo zucchero a velo cadrà e con esso le varroe che il processo messo in atto poco prima avrà fatto staccare dalle api.

A quel punto libereremo le api nell'arnia e conteremo le varroe cadute. Il numero di varroe va diviso quindi per 3 al fine di ottenere una media del numero di varroe ogni 100 api dell'arnia.

Diciamo che se il numero ottenuto è superiore a 5 generalmente ciò indica un livello di infestazione a livello di guardia.

Noi, come dicevo, abbiamo fatto questo test ed abbiamo visto cadere soltanto una varroa. Stiamo parlando quindi di un livello di infestazione veramente molto basso.

Francamente oggi come oggi non ci spieghiamo totalmente il motivo di questa apparente bassa infestazione (anche se ce ne rallegriamo ovviamente). Di certo, come ho scritto, un ruolo in tal senso l'ha giocato la creazione di nuovi nuclei, per dar vita ai quali abbiamo prelevato dai vari alveari telaini di covata ogni 1 o 2 settimane.

Inoltre va detto che a dicembre e a gennaio abbiamo effettuato un buon trattamento con ossalico sublimato che ha fatto il suo lavoro di pulizia.

Certamente potrebbe essere anche che il luogo in cui è sito l'apiario sia particolarmente favorevole da questo punto di vista (scarsità di varroa sul territorio). Di certo l'esperienza futura ci aiuterà a dare risposte più chiare.

Detto questo, in relazione ai risultati del sopra citato test, abbiamo gocciolato -solo sui telaini ben coperti dalle api (generalmente 3 o 4 per arnia)- non più di 2 ml di ossalico (rispetto ai 5 ml che generalmente si gocciolano). Secondo noi non era necessario esagerare per i motivi sopra esposti.

La visita, che come ho detto, è stata decisamente minuziosa, ci ha permesso anche di capire quali fossero gli alveari con minori scorte di miele rispetto agli altri.

Tali alveari hanno ricevuto dello sciroppo zuccherino che avevamo preparato qualche giorno prima (in rapporto di 1 litro di acqua e 2 kg di zucchero + succo di limone).

Tutto appare procedere con regolarità per cui le prossime settimane saranno all'insegna dei controlli periodici volti ad evitare di lasciare famiglie in stato di sofferenza per mancanza di nutrimento.

Ecco gli alveari (arnie e nuclei) appena finito il trattamento con l'ossalico e somministrata la nutrizione supplementare...



Al prossimo post!

Alessandro

domenica 27 luglio 2014

Abbiamo tolto i melari e creato gli ultimi 2 nuclei d'api 2014

E con oggi 27 luglio si chiude la nostra stagione apistica 2014, quantomeno per quanto riguarda la creazione di nuovi nuclei d'api.

In realtà non era nelle nostre idee dar vita a nuove colonie d'api però si sa, quando meno te l'aspetti... Ecco i fatti..

Stamattina avevamo in programma di togliere i melari dalle 4 arnie che l'avevano. Questo perchè nei prossimi giorni tratteremo gli alveari con l'acido ossalico gocciolato al fine di contrastare l'acaro varroa ed una corretta pratica di conduzione dell'apiario indica che i melari vanno sempre tolti prima di effettuare il trattamento.

Come già ho avuto modo di scrivere in alcuni precedenti post, abbiamo usato dei melari aventi la stessa dimensione del nido sottostante e, non avendo quest'anno intenzione di produrre miele per la vendita, non abbiamo usato l'escludi regina. L'ape regina era dunque libera di salire a melario per deporre le uova.

In effetti, ispezionando oggi i vari melari, abbiamo trovato una decina di favi di covata in vari stadi di sviluppo. Non avendo altre soluzioni abbiamo deciso di creare due nuclei da 6 favi ciascuno (4 di covata + due di scorte).

Purtroppo non avevamo a disposizione delle api regine già feconde per cui abbiamo creato questi nuovi alveari senza innestarvi l'ape regina.

Naturalmente questa scelta è rischiosa perchè effettuata il 27 luglio. Si consideri che la nuova regina, se tutto andrà secondo i piani, sfarfallerà verso il 18-20 agosto ma non è finita qui perchè a quel punto inizierà a deporre le uova che diventeranno nuove api operaie diverse settimane dopo.

In sintesi abbiamo creato due nuclei che probabilmente arriveranno ad affrontare l'inverno non al massimo della forza. D'altro canto però non avevamo alternative.

Ciò che possiamo fare per aiutare queste famiglie di api è nutrirle. Ad agosto non ci saranno tante fioriture così, per sopperire a tali mancanze, somministreremo dello sciroppo zuccherino. Vedremo a fine settembre come si presenterà la situazione..

Oggi intanto abbiamo notato una grande attività di importazione di polline da parte di tutti gli alveari. Moltissime api tornavano all'alveare con le cestelle delle zampe cariche di palline gialle! Ispezionando un po' i dintorni abbiamo visto che le api sono presenti sui fiori della Lagestroemia che, come si vede dalle foto scattate questo pomeriggio poco sotto, sono dotati di parecchio polline di colore giallo.

Ape bottinatrice su fiore di lagestroemia





Una volta creati, i due nuclei sono stati trasportati a circa 3 km di distanza dall'apiario d'origine e sono stati posizionati vicino a due altri nuclei che abbiamo creato (in quel caso con innesto di ape regina già fecondata) due settimane fa.

Ecco i nuclei...



Vi lascio con un video dei 4 nuclei della foto qui sopra in cui spiego l'attività svolta stamattina.

 


Al prossimo post!
Alessandro

lunedì 21 luglio 2014

Gran caldo.. Si nutrono i nuclei che hanno poche scorte e si affronta il problema dell'orfanità di un alveare

Gran caldo oggi 20 luglio... Nel pomeriggio, dentro la tuta, il sudore scendeva forte: fuori c'erano 36° ed un'umidità folle.

Nonostante questo clima però ci sono ancora delle fioriture apisticamente interessanti, prima fra tutte il trifoglio. In effetti la scorsa settimana le piogge sono scese abbondanti e ciò ha dato spinta alle piante e quindi alle fioriture.

Vedremo come proseguirà il mese di luglio ma ormai non ci possiamo attendere miracoli... Scivoliamo verso il mese di agosto che qui a nord est è sinonimo di pochi fiori e quindi poco cibo per le nostre api.



La visita di oggi è stata quindi improntata all'insegna dell'attenzione nei confronti delle scorte di miele presenti negli alveari.

Mentre le arnie hanno quasi tutte ancora il melario (e con esso quindi abbondanti scorte di miele), i nuclei -essendo tali- non hanno molto spazio per le scorte.

Ecco allora che ci siamo concentrati proprio sui nuclei ed abbiamo constatato che 3 di essi avevano in effetti poche scorte; non erano a secco intendiamoci ma considerando che tutti questi alveari posti su 6 favi evidenziavano moltissima covata, le scorte erano poche.

Negli altri nuclei invece abbiamo notato un buon equilibrio tra covata e scorte e, per questo motivo, non siamo intervenuti per mezzo della nutrizione di sostegno.

I nuclei con poche scorte invece sono stati aiutati somministrando loro sciroppo zuccherino.

Un problema che dovremo invece risolvere la prossima settimana è legato all'alveare (sempre un nucleo) che già 15 giorni fa avevamo visto essere privo di regina. In quell'occasione avevamo inserito un favo ricco di uova appena deposte per incentivare la colonia d'api ad allevare una nuova regina. Ad oggi non abbiamo visto nulla. Nè celle reali nè la regina, nè uova. Insomma nulla. Solo molte api (per fortuna.. Almeno questo) e molto miele.

Il prossimo fine settimana daremo nuovamente un'occhiata ma temiamo che quest'alveare sia orfano. Se così sarà innesteremo un'ape regina già feconda e, sperando che la colonia l'accetti, avremo risolto il problema.

Ci dà da pensare anche l'ultimo nucleo da noi creato senza innesto di ape regina. Sulla base dei nostri calcoli la regina avrebbe dovuto essere già nata e, tra oggi e domani avrebbe dovuto anche iniziare a deporre.
Oggi pomeriggio non abbiamo visto nè la regina nè le prime uova.

Le alternative sono 3: la famiglia è orfana; la regina è fuori per il volo nuziale oppure la regina è nell'alveare (e noi non l'abbiamo vista) e non ha ancora iniziato a deporre. Anche in questo caso trarremo le conclusioni il prossimo week end.

Nella peggiore delle ipotesi avremo 2 alveari orfani. Fortunatamente siamo ancora in una stagione in cui a tali problemi può essere posto rimedio, dal momento che c'è ancora disponibilità di api regine già fecondate.

Un problema del genere a settembre sarebbe irrisolvibile.

Il prossimo fine settimana sarà molto impegnativo in quanto dovremo verificare quanto sopra (presunta orfanità degli alveari) ed inoltre dovremo procedere al trattamento delle famiglie con acido ossalico gocciolato.

Prima di farlo però dapprima toglieremo i melari e poi verificheremo il livello di infestazione da varroa per mezzo del metodo dello zucchero a velo. Conto di fare un video dal quale si possano apprezzare le varie fasi di questo metodo, molto importante perchè ci permette di capire se il livello di infestazione da parte della varroa è preoccupante o meno.

Vi lascio con un paio di istantanee dell'apiario...

Questo nucleo inizia ad avere bisogno di spazio..


 Al prossimo post!

Alessandro

domenica 13 luglio 2014

Raggiunta quota 20 alveari, grazie all'innesto di due regine già feconde... Ma il difficile arriva adesso!

Giornata impegnativa ieri, quasi avventurosa oserei dire. Ritrovo in apiario ore 14:00. Il tempo, pur instabile, sembra tenere, così decidiamo di iniziare i lavori previsti ovvero:

1 - Spostamento delle api presenti in un nucleo particolarmente forte in una nuova arnia da 10 telaini (la nr. 09).
2 - Nutrizione di sostegno ad un altro nucleo che presentava la scorsa settimana poche scorte di miele.
3 - Controllo dell'esistenza di celle reali in un nucleo che la scorsa settimana si presentava orfano di regina.
4 - Creazione di 2 nuovi nuclei d'api, ciascuno composto di 5 telaini di covata/scorte prelevati dagli altri alveari dell'apiario, ed inserimento negli stessi di api regine già feconde.
5 - Spostamento di questi due ultimi nuclei in altro sito perchè quello attuale al momento non presenta la possibilità di aggiungere altri alveari per cause prettamente logistiche.

Così, dopo aver preparato delle braci ed averle inserite insieme a fieno e rosmarino nell'affumicatore, abbiamo iniziato la nostra visita.

Punto 1): spostamento delle api presenti in un nucleo particolarmente forte in una nuova arnia da 10 telaini (la nr. 09).

Questa attività era ormai diventata improrogabile. Il nucleo in questione si presentava ieri stra colmo di api. Tutti e 6 i telaini che lo componevano erano pieni di covata! Il miele di scorta era presente solo nelle corone superiori dei favi.
Abbiamo travasato api e favi nella nuova arnia nr. 09; arnia da noi realizzata dalla A alla Z nelle scorse settimane. In aggiunta ai 6 telaini che componevano il nucleo abbiamo inserito nell'arnia altri 2 telaini dotati di solo foglio cereo al fine di dar sfogo alla necessità di produzione di cera evidenziata dalle api. Osservando l'interno del nucleo infatti era palese la presenza di numerose e corpose strisce di cera, segno che le api stavano richiedendo a gran voce nuovo spazio.

2 - nutrizione di sostegno ad un altro nucleo che presentava la scorsa settimana poche scorte di miele.

In questo caso abbiamo somministrato sciroppo zuccherino preparato in settimana. Lo sciroppo è stato realizzato usando un rapporto di 1 lt di acqua e 2 kg di zucchero oltre ad abbondante succo di limone (necessario per l'innesco del processo di inversione dello zucchero).

3 - Controllo dell'esistenza di celle reali in un nucleo che la scorsa settimana si presentava orfano di regina.

Lo scorso fine settimana, in occasione della nostra visita in apiario, avevamo infatti notato che un nucleo (creato a suo tempo senza l'innesto della regina) che avrebbe dovuto presentare già una regina feconda, in realtà era palesemente orfano.
Tale nucleo era stato creato insieme ad altri 2 alveari ma, mentre questi 2 avevano già 1 telaino il cui favo era pieno di uova, segno che la regina c'era e stava deponendo, all'interno di questo nucleo non v'era traccia alcuna di uova e tantomeno della regina.
Qualcosa indubbiamente è andato storto. Abbiamo allora deciso, sabato scorso, di inserire in detto alveare orfano, un telaino pieno di uova prelevato da un altro alveare.
Ieri abbiamo controllato che vi fossero celle reali in questo favo e così effettivamente era. Abbiamo notato distintamente almeno 4 celle reali ben costruite. Ora non ci resta che attendere lo sfarfallamento della regina.

Sempre ieri abbiamo sostituito un telaino di questo nucleo con un altro, prelevato da altro alveare, dotato di moltissima covata opercolata.
Vogliamo infatti apportare api giovani perchè quelle presenti nel nucleo hanno ormai una certa età e potrebbe essere che non rimangano in vita sino a che la regina (che deve ancora nascere) avrà iniziato a deporre le uova.

4 - Creazione di 2 nuovi nuclei d'api, ciascuno composto di 5 telaini di covata/scorte prelevati dagli altri alveari dell'apiario, ed inserimento negli stessi di api regine già feconde.

Al fine di creare tali 2 nuclei abbiamo prelevato complessivamente 10 telaini di covata e scorte dagli altri alveari dell'apiario. Ciascun nuovo nucleo ha accolto 5 telaini oltre ad un foglio cereo da costruire.
Abbiamo quindi innestato tra i 2 favi centrali del nucleo una gabbietta contenente un'ape regina già fecondata. Tra 2-3 giorni la regina si libererà dalla gabbietta ed inizierà la sua attività di ovideposizione. Tali 2-3 giorni sono necessari perchè la nuova famiglia accetti la regina.

I primi 2 telaini del nuovo nucleo. In mezzo si vede la gabbietta gialla contenente la regina già fecondata

Ecco le gabbiette contenenti le regine

L'inizio del nuovo nucleo


Con questi ultimi due nuclei siamo arrivati a quota 20 alveari ed è probabile che per quest'anno ci fermeremo qui. La stagione infatti ormai avanza e noi dobbiamo permettere alle nuove famiglie di ingrandirsi e di presentarsi all'inverno -che sembra molto lontano ma così non è- in grande forza.
Solo così avremo molte speranze che esse lo superino senza difficoltà. Presentarsi con famiglie deboli o con poche api significa non arrivare a primavera.

Il nido dell'arnia nr. 05. Notevole il numero di api presenti in quest'alveare. Notevole anche la covata. Abbiamo prelevato un telaino di covata da inserire in uno dei due nuovi nuclei; tale telaino è stato sostituito con un foglio cereo (il terzultimo da destra nella foto)

Per questo motivo il nostro obiettivo, nei prossimi 2-3 mesi, sarà quello di rinforzare il più possibile le colonie d'api dal momento che andiamo incontro ad una stagione in cui le fioriture scarseggiano (agosto-settembre-ottobre).
In particolare tali ultimi 2 nuclei creati ieri riceveranno il prossimo fine settimana dello sciroppo zuccherino.

Sempre il prossimo fine settimana daremo corso al trattamento di tutti gli alveari con acido ossalico gocciolato. Ciò al fine di tenere sotto controllo l'inevitabile infestazione dell'acaro varroa destructor.

5 - Spostamento di questi due ultimi nuclei in altro sito perchè quello attuale al momento non presenta la possibilità di aggiungere altri alveari per cause prettamente logistiche.

L'apiario attuale ha una capacità di circa 40 arnie. Tuttavia per poter arrivare a tale capacità è necessario realizzare dei lavori (spostamento di piante essenzialmente) che faremo quest'inverno.

Nel frattempo abbiamo spostato gli ultimi 2 nuclei a circa 3 km di distanza dall'apiario originario. Questo luogo può ricevere altri 20 alveari.

Purtroppo il meteo non ci ha assistito fino alla fine e, proprio nel mentre posavamo i nuclei nella loro nuova postazione, abbiamo subito una doccia scrosciante!
Le porticine dei nuclei sono rimaste chiuse sino a stamane quando le abbiamo aperte permettendo alle api di uscire e di ambientarsi in questo nuovo posto.

Al prossimo fine settimana ed ovviamente.. Al prossimo post!

Alessandro


domenica 6 luglio 2014

Costruiamo le arnie per le nostre api!

Decidere di fare l'apicoltore è una scelta che si fa in maniera molto inconsapevole rispetto a ciò a cui si andrà incontro.
Così almeno è stato per noi..
Ho già avuto modo in un vecchio post di spiegare come ci siamo avvicinati a questo incredibile mondo ma, per riassumere il concetto.... Sostanzialmente per caso!

Ciò che ci animava (e ci anima giorno dopo giorno sempre di più) era l'idea di lavorare con le api, di prendercene cura, di estrarre il miele...

Poi, man mano che ci si addentra in questo mondo ci si rende conto che, se si vuole fare veramente un lavoro fatto bene, non ci si può affatto limitare a quanto sopra.

La comprensione delle api, del loro ritmo di lavoro, dei loro mille equilibri millenari non si può riassumere in un libro oppure in alcuni anni di gestione dell'apiario. E questo lo diciamo noi che un'apiario lo gestiamo da nemmeno due anni.

Costruire passo dopo passo le arnie è uno dei diversi sistemi che abbiamo a disposizione per avvicinarci un po' di più a loro. E' anche vero che costruire le arnie da sè è un po' più economico rispetto all'acquisto delle "casette" già pronte ma se consideriamo le decine e decine di ore serali se non notturne dedicate alla falegnameria non è tanto il costo a fare la differenza.

Secondo noi il punto fondamentale è che le ore passate a studiare le misure, a tagliare le assi di abete grezzo e ad assemblare i pezzi ci permettono di addentrarci un po' di più nel loro mondo.
Costruiamo le loro case perchè siano in esse al sicuro, perchè si trovino a loro agio e perchè dunque possano lavorare nel migliore dei modi e possano stare, per quanto possibile, in salute.

Secondo noi non è la stessa cosa acquistare le arnie già pronte, metterle in apiario e via. Si può fare ovviamente e noi stessi l'abbiamo fatto, però l'autocostruzione ragionata per bene ti spinge di più a pensare per il bene del superorganismo alveare.

E poi alla fine conosci ogni misura, ogni spazio, ogni incastro di quella casa ed hai quindi inevitabilmente più consapevolezza di dove stai mettendo le api.

Ed ecco appunto, dopo lunghe serate di lavoro, i primi risultati concreti...

Al prossimo post!

Alessandro

I nidi delle prime due arnie sono quasi completi

Lati delle arnie in fase di incollaggio

Falegnameria un po' spartana, ma funzionale!

Al lavoro con scalpello da legno su un pezzo del fondo dell'arnia
Il nido è stato posizionato sopra il fondo, appena costruito

Lavoro ultimato per quest'arnia (manca solo il tetto di lamiera e la verniciatura)







L'arnia appena ultimata ha anche la trappola per il polline montata!


Il cassettino per il polline leggermente aperto..









domenica 29 giugno 2014

La notizia più bella: l'arnia nr. 01, che era orfana, ha ora una nuova regina feconda

Ieri 28 giugno '14 abbiamo visitato il nostro apiario. Sono passate infatti ormai 2 settimane dall'ultima visita ed eravamo rimasti, per l'appunto due settimane fa, con il dubbio che l'arnia nr. 01 fosse orfana di regina.
Il dubbio ci era venuto perchè non v'era traccia di covata fresca ed avevamo inoltre visto una cella reale "sospetta".
Dalla visita di ieri abbiamo avuto conferma dei nostri dubbi. L'arnia era effettivamente rimasta orfana della regina; fortunatamente però tutto sembra si sia risolto per il meglio dal momento che, nel nido, abbiamo individuato la nuova regina; peraltro essa è già feconda poichè nelle celle del favo sul quale camminava la regina abbiamo visto anche diverse uova.

Il melario dell'arnia nr. 01 è invece stra colmo di miele e con grande fatica siamo riusciti a spostarlo per ispezionare il nido sottostante.

Ecco il video della visita all'arnia nr. 01...


Abbiamo deciso di creare un nuovo nucleo visto che erano due settimane che non disturbavamo gli alveari. In realtà avremmo potuto creare almeno 2 nuovi nuclei però abbiamo ritenuto di non eccedere perchè stiamo andando ormai verso la stagione più calda e nella quale scarseggiano le fioriture. E' pertanto opportuno non indebolire le famiglie.

E' bene ricordare che la parola d'ordine in apicoltura è: EQUILIBRIO. E' fondamentale mantenere l'equilibrio dell'alveare.

Naturalmente non abbiamo prelevato nessun telaino dall'arnia nr. 01, per i motivi sopra descritti.

Abbiamo invece prelevato un telaino in taluni casi di covata opercolata, in taluni casi di covata fresca ed in altri di miele dalle arnie più forti dell'apiario;per mezzo di tali favi abbiamo dato vita ad un nuovo nucleo, il 17° alveare dell'apiario.

Anche in questo caso, così come avvenuto diverse volte nelle scorse settimane, il nuovo nucleo è stato creato senza innestarvi un'ape regina già feconda. Sarà l'alveare stesso che, una volta avvertita l'orfanità, alleverà una nuova regina partendo da una larva o da un'uovo presente in uno dei telaini da noi inseriti nel nuovo nucleo.

Ecco il video della visita all'arnia nr. 06; veramente un'ottimo alveare dal quale abbiamo deciso di prelevare un bel telaino di covata...




L'arnia nr. 07 che vediamo nel video qui sotto sta crescendo molto bene; è un'arnia da 12 telaini nella quale però ad oggi trovano posto solo 10 favi. Vi sarebbe la possibilità di prelevare almeno 1 telaino ma non lo facciamo; lasciamo sviluppare ulteriormente la famiglia.

In uno dei telaini centrali è ben visibile la regina..



Molto ben sviluppato anche il nucleo creato il 27/04/14. Già da un paio di settimane saremmo dell'avviso di trasferire le api ivi presenti in una più comoda arnia da 10 telaini ma sinora non l'abbiamo ancora fatto per mancanza dell'arnia stessa.
In ogni caso stiamo costruendo 10 nuove arnie e 3 di esse saranno pronte fra una settimana. Di certo una di queste accoglierà le api di questo bel nucleo.
Nel frattempo prendiamo un po' di tempo prelevando un telaino di covata da destinare al nuovo nucleo.. Al suo posto inseriamo un telaino dotato di solo foglio cereo.


 


Infine, per oggi, vi propongo quest'ultimo video dal quale si vede la nostra visita al melario dell'arnia nr. 04 (dal quale abbiamo prelevato un telaino di scorte di miele) ed al nido dell'arnia nr. 02 (dal quale abbiamo prelevato un telaino di covata).
Dobbiamo dire che lo sviluppo dell'arnia nr. 02 è veramente soddisfacente. Di certo l'alveare non risentirà del prelevamento di questo telaino di covata...




Ed ecco una visione d'insieme dell'apiario ieri sera...




Al prossimo post!

Alessandro

venerdì 20 giugno 2014

Dubbi e riflessioni sulla gestione degli alveari in estate

E' questo che stiamo attraversando un periodo dell'anno apisticamente molto importante, anche se non sembrerebbe.
Veniamo infatti da una primavera che ha visto prima la grande fioritura dell'acacia e poi l'altrettanto importante fioritura del tiglio, due piante mellifere per eccellenza.
In mezzo comunque una grande abbondanza di cibo per le nostre amiche api. D'altro canto la primavera è sinonimo di fioritura e quindi non vi può essere problema in questo senso.

Il tiglio è sfiorito da circa dieci giorni ed ora entriamo in un periodo insidioso. L'estate è di fatto iniziata e con essa arriva la siccità, più o meno marcata a seconda delle zone ma comunque in ogni caso l'acqua scarseggia e con essa i fiori.

In questo contesto può essere un problema per le api reperire sufficiente cibo.

Per questo motivo almeno per i prossimi 15-20 giorni la nostra attività in apiario non sarà improntata all'insegna della creazione di nuovi alveari bensì alla salvaguardia dei 16 attualmente esistenti.

Controlleremo le scorte di miele e polline delle arnie in maniera da non permettere che le api soffrano per carenza di nutrimento. Controlleremo altresì che la covata continui ad avere uno sviluppo armonico ed ancora nutriremo se necessario i nuclei d'api posti su arniette da 6 telaini. Nutriremo con sciroppo zuccherino realizzato con 1 parte d'acqua, 2 parti di zucchero e limone.

L'inizio dell'estate e l'arrivo delle problematiche sopra espresse mi fa tornare alla mente l'articolo che ho scritto qualche tempo fa e che è stato gentilmente pubblicato nel sito www.propositivo.eu.

Ecco il link all'articolo...

http://www.propositivo.eu/terrafiorita-il-vostro-e-un-giardino-bee-friendly/

Quanto è importante, soprattutto in estate, avere un giardino "bee friendly"! Ciascuno di noi con semplici azioni, come la scelta di una pianta piuttosto di un'altra per il proprio giardino/terrazzo/balcone, può fare grandi cose. Sembra una frase fatta ma è proprio così!

A casa mia ho deciso di piantare lo scorso anno una ventina di piante di lavanda ed ho così creato un'aiuola nella quale ho posizionato tali piante.

Quest'anno la prima fioritura. Al di là del fatto che è veramente uno spettacolo per gli occhi ho potuto constatare che ogni giorno le piante di lavanda, notoriamente apisticamente molto interessante, sono affollate di api, ma non solo, di bombi, farfalle ed altri insetti pronubi che si nutrono del suo prezioso nettare.

Così facendo diamo sul serio una mano alla Natura ed in ultima analisi a noi stessi. Possiamo tramutare questa singola azione in milioni di azioni, basta volerlo!

Vi lascio con alcuni scatti che ritraggono le api sulla lavanda.. Una meraviglia!

Al prossimo post!

Alessandro









lunedì 9 giugno 2014

L'alveare, una vera forza della Natura

Capita talvolta che ti poni la domanda: "ma che cosa può essere veramente definito una forza della Natura?"

Poi apri un alveare e la risposta ti appare chiara.

Siamo abituati al giorno d'oggi a vedere di tutto e non è facile pensare "questa cosa che ho visto mi ha veramente impressionato!"
Eppure oggi, nel ventunesimo secolo, non sono rimasto impressionato da chissà quale meraviglia tecnologica. Sono rimasto impressionato aprendo un alveare.

Siamo ai primi di giugno... Il tiglio è al massimo della fioritura e gli alveari al massimo del loro sviluppo. Oggi come oggi aprire un alveare con relativo melario "alto" significa entrare nella casa di almeno 100.000 api.

Il loro rombo sembra un motore di Formula Uno.

In questo contesto e con questa meraviglia ieri abbiamo creato un nuovo nucleo d'api che si aggiunge agli altri 12 alveari già in apiario.

Ecco l'ultimo nucleo d'api creato ieri... Abbiamo lasciato chiuso il nucleo per circa 24 ore dal momento che il nuovo alveare è stato posizionato nel medesimo apiario in cui si trovano le famiglie d'origine.
Se non avessimo adottato questo accorgimento le bottinatrici sarebbero tornate alle loro arnie originarie ed il nuovo nucleo si sarebbe così trovato sprovvisto di api bottinatrici.
Una volta aperta la porticina del nucleo dopo un giorno le api non vedevano l'ora di prendere una boccata d'aria!




In realtà la forza degli alveari e la grande abbondanza d'api e di covata avrebbero permesso la creazione di almeno 4 nuovi nuclei però... le api stanno lavorando più alacremente di noi e ci siamo trovati sprovvisti di telaini!

Già la scorsa settimana avevamo lasciato alcuni spazi vuoti all'interno dell'alveare, ovvero non avevamo riempito le arnie con tutti i telaini necessari. Questa cosa non si dovrebbe mai fare ma non avevamo più alcun telaino per cui non avevamo scelta.
Le api naturalmente non aspettano ed ecco come si presentava il coprifavo di un'arnia da 12.. Le api, in mancanza del telaino, si sono attaccate direttamente al coprifavo con un nuovo favo di cera..




Abbiamo quindi prelevato da alcuni alveari dei telaini di scorte, covata fresca e covata opercolata ed abbiamo così creato un nucleo su 6 telaini SENZA innesto di ape regina.

Come già abbiamo fatto a fine aprile/primi di maggio '14 lasceremo che siano le api stesse ad allevare la loro nuova regina.

In questa maniera riusciamo a prendere un po' di tempo per poter costruire nuovi telaini e nuove arnie. Infatti dal momento della creazione del nucleo senza innesto di ape regina passeranno 24-25 giorni per poter osservare (se tutto andrà bene) la deposizione delle prime uova.

In questo lasso temporale contiamo di realizzare telaini ed arnie.

Sabato o domenica prossimi creeremo altri 2 o 3 nuclei sempre senza innesto di ape regina.

Da quel momento e per 2-3 settimane non preleveremo più favi dagli alveari dell'apiario al fine di lasciare tempo alle famiglie di riprendersi. In effetti dopo la grande fioritura del tiglio non ci saranno molti fiori per cui sarà necessario lasciare il tempo alle famiglie per rinforzarsi.

Non escludiamo di iniziare, dal prossimo fine settimana, un programma di nutrizione artificiale per i nuclei (sciroppo zuccherino) sempre al fine di sostenerne lo sviluppo in un periodo in cui le fioriture cominciano a scarseggiare.

Al prossimo post!

Alessandro

domenica 1 giugno 2014

Abbiamo un giardino bee friendly?

Che bella la natura che ci circonda... Oggi ero seduto fuori in giardino e, grazie al silenzio, si potevano sentire migliaia di rumori di insetti di ogni tipo -api, farfalle, coccinelle, ecc..- che affollavano fiori, cespugli, siepi ed alberi.

Ape su fiore di trifoglio, immortalata oggi

Distrattamente non avrei visto e sentito nulla o non più del 10%. Invece facendo attenzione si scoprono dei mondi paralleli al nostro che sono a dir poco inimmaginabili.

Questi ragionamenti mi portano a fare due riflessioni, che voglio estendere a tutti voi e che spero poi voi estendiate ad altre persone:

1) per motivi meramente estetici invito tutti ad osservare in profondità la natura che ci circonda poiché limitandoci alla superficie ci perdiamo la maggior parte della bellezza.

2) questi mondi fantastici invisibili ai nostri occhi, distratti dalle mille attività di tutti i giorni, sono ESSENZIALI per il prosperare del nostro mondo.
Si tratta di mondi piccolissimi (per noi) ma enormemente importanti (per il Pianeta).
Dobbiamo pertanto fare tutto ciò che è nelle nostre possibilità per contribuire alla loro salvaguardia e credetemi basta volerlo.

Vi invito alla lettura di un articolo che ho recentemente redatto in merito e che è stato pubblicato da ProPositivo sul sito www.propositivo.eu

Ecco il link all'articolo...

http://www.propositivo.eu/terrafiorita-il-vostro-e-un-giardino-bee-friendly/

Al prossimo post!

Alessandro

domenica 25 maggio 2014

I nuclei si rinforzano, anche se nell'ultimo abbiamo perso le bottinatrici!

Come avevo preannunciato nell'ultimo post, questo fine settimana che ormai volge al termine non abbiamo creato nuovi nuclei. Abbiamo lasciato tempo alle famiglie di rinforzarsi dopo un discreto "tour de force".

Ad oggi abbiamo 10 famiglie di api di cui 5 in arnie da 10 telaini (di cui 4 arnie dotate di melario alto contenente altrettanti telaini) e 5 in nuclei da 6 telaini.

Dei 5 nuclei ne abbiamo 3 che sono stati creati senza l'innesto dell'ape regina e 2 nei quali è invece stata innestata una regina anno 2014 già fecondata.

Partiamo... Dalla fine! Gli ultimi due nuclei che abbiamo creato, 8 giorni fa, sono quelli nei quali abbiamo inserito, all'interno dell'apposita gabbietta in plastica, una regina nata quest'anno (marchiata con colore verde) già fecondata.
Abbiamo aperto questi due nuclei ed abbiamo notato quasi subito la regina intenta a deporre le sue uova; pertanto tutto procede bene dal momento che la nuova famiglia l'ha accolta senza problemi.

In uno di questi due nuclei però, osservando da fuori il via vai delle api, era palese la mancanza totale di attività. Non c'era un'ape che partisse dall'alveare e/o che vi ritornasse.

Questa cosa ci ha inizialmente sorpreso. In effetti, per evitare che le bottinatrici tornassero agli alveari d'origine (cioè negli alveari dai quali abbiamo prelevato i telaini, coperti di api, con i quali abbiamo creato i nuovi nuclei) abbiamo lasciato completamente chiusa la porticina di accesso ai nuclei per circa 24 ore. Successivamente l'abbiamo aperta e lasciato che le api memorizzassero la posizione del nuovo alveare.

D'altro canto nel nucleo posto a fianco di quello privo di attività le api vanno e vengono con costanza ed in maniera ordinata dall'alveare.

Controlla e ricontrolla abbiamo visto che la rete "antivarroa" posta sul fondo del nucleo "incriminato" era fissata in maniera poco accurata e v'era più di qualche pertugio che ha permesso alle bottinatrici di uscire dall'alveare e di ritornare in quello d'origine.

Noi riteniamo che sia andata così.

Dal video poco sotto , girato ieri sera intorno alle 18:00, è evidente l'assoluta assenza di attività nell'ultimo nucleo a destra dello schermo, che è quello di cui ho parlato poc'anzi.




Ispezionando l'interno di questo nucleo si nota la regina che depone, per cui da questo punto di vista non vi sono problemi.
Ora dobbiamo solo attendere che le api residenti divengano dell'età adatta per bottinare. Nell'attesa, al fine di sostenere comunque la famiglia abbiamo inserito un telaino di miele e polline.

L'altro nucleo con regina fecondata invece sta crescendo in maniera perfetta. La regina sta deponendo e le bottinatrici tornano con abbondante polline.

Ottima notizia anche dal primo nucleo da noi creato, il 27 aprile 2014, senza innesto di ape regina. Come avevamo già visto nei precedenti post la famiglia ha allevato la sua regina che è sfarfallata ed è successivamente stata fecondata.
Ieri infatti, pur non avendo visto la regina (che però avevamo visto la scorsa volta), abbiamo notato parecchie uova appena deposte segno che la regina c'è.

Gli altri due nuclei, creati il 3 maggio 2014 senza innesto di ape regina, presentano i favi centrali completamente vuoti e non si notano uova. Purtroppo non siamo riusciti ad individuare la regina ma, segnale positivo, non abbiamo nemmeno notato la presenza di celle reali quindi la regina dovrebbe essere presente nell'alveare, anche perché le bottinatrici tornano con polline.

Sulla base dei nostri conteggi la regina di questi due nuclei, creati come dicevo il 3 maggio 2014, dovrebbe iniziare a deporre tra il 27 e il 29 maggio p.v. per cui siamo ancora in tempo.

Scopriremo il prossimo fine settimana se abbiamo visto giusto oppure no.

Le arnie continuano nella loro ripresa. La nr. 04 presenta 2 telaini di covata nel melario e tantissime api. Non abbiamo controllato il nido -per nessuna delle arnie- per non disturbare troppo le famiglie. Anche la nr. 01, che avevamo ben alleggerito le scorse settimane, è in grande ripresa e così la 03 e la 05.

Altra sorpresa veramente positiva il nostro ex nucleo (quello che con difficoltà abbiamo portato fuori dall'inverno). Lo scorso fine settimana, presentando ormai 4 telaini di covata, abbiamo trasferito i telaini del nucleo in questione in un'arnia, la nr. 02, che abbiamo completato inserendo 1 foglio cereo e 3 telaini con favi già costruiti, per un totale di 8 telaini; ai lati abbiamo posizionato 2 diaframmi in legno.

Ieri questo ex nucleo presentava una grandissima quantità di api ed ancora 2 telaini di covata già opercolata. Direi che è in ottima ripresa!

Nel corso della settimana continueremo con i lavori di falegnameria.. Dobbiamo infatti costruire tanti nuovi telaini ed almeno 5-6 nuove arnie.

Al prossimo post!

Alessandro