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domenica 29 marzo 2015

Riflessioni sull'apicoltura in una giornata di fine marzo

Oggi mi sono seduto un momento a fianco di un'arnia ad osservare il via vai delle api bottinatrici. Sembra poco ma non è così. Mi accorgo sempre di più che l'osservazione e la riflessione sono in apicoltura (ma sono certo che sono azioni che sarebbe corretto replicare sempre anche in mille altre professioni) fondamentali.
Sono occasioni per capire un po' di più di quella famiglia di api senza dover aprire l'alveare. Si può capire se c'è covata dall'importazione di polline, se le api presenti sono tante o poche dal movimento più o meno frenetico, se c'è un saccheggio in corso ed altro ancora.


Una parte del nostro apiario oggi 29/03/2015... In una veste un po' nostalgica


Ieri invece, approfittando di una magnifica giornata soleggiata e tiepida che secondo me ha dato il via vero e proprio alla primavera, ho aperto tutti gli alveari. La visita era finalizzata soprattutto ad inserire in ciascuno di essi un bel favo carico di miele al fine di far percepire alla regina della colonia l'abbondanza di cibo ed incentivarla quindi ad accelerare la deposizione delle uova.

Non sono intervenuto soltanto su un nucleo molto debole. Tale piccola famiglia ha veramente poche api ma ha la regina ed ha anche un po' di covata. Secondo il mio punto di vista non ha senso stimolare la regina ad aumentare la deposizione perchè ad oggi non vi sarebbero api sufficienti a prendersi cura della covata che, quindi, rischierebbe di morire.
Bisogna lasciare alla Natura i suoi tempi. In certi casi possiamo abbozzare qualche azione, come quelle sopra descritte, in altri è meglio lasciar fare alle api ed alla loro ultra millenaria storia evolutiva.


Arnie da 10 favi e nuclei da 6 favi -Apiario TerraFiorita a Stroppare di Pozzonovo 29/03/2015-


Purtroppo un'altra famiglia, in aggiunta a quella di cui al precedente post, l'ho trovata senza regina. Si tratta di uno sciame disposto su un nucleo da 6 favi. Nell'arnia c'erano molte api ma nessuna traccia nè della regina nè della covata (nè opercolata nè uova/larve).
C'erano soltanto una decina di celle da fuco già opercolate e qualche uovo sparso qua e la.

Si tratta di indizi di un'alveare avente una regina fucaiola (ovvero un'ape operaia che, in mancanza della regina, si "improvvisa" tale ma, non essendo stata fecondata, non può emettere uova da operaia bensì soltanto uova da fuco).

Siamo in un periodo dell'anno in cui, quantomeno qui nella bassa padovana, è ancora prematuro pensare di far allevare alla famiglia orfana una nuova regina perchè non vi sono ancora fuchi maturi per la successiva fecondazione.

Tuttavia, siccome non c'era niente da perdere, ho deciso di scrollare tutte le api di questo nucleo orfano a circa 200 metri dall'apiario e di inserire nello stesso un telaino di covata fresca (composto prevalentemente da uova e da larve di 12-24 ore di vita) che ho prelevato dall'arnia nr. 2. Quest'ultima è la famiglia più forte dell'apiario e presentava ieri 5 telaini abbondanti di covata pertanto non gli ho cagionato danno prelevando un favo di covata fresca.

Le api che ricoprivano tale telaino di covata sono state scrollate sopra la stessa arnia nr. 2 così da evitare, in primis di portare sul nucleo orfano la regina della nr. 2 che eventualmente fosse presente in quel telaino ed in secondo luogo in modo da evitare conflitti tra api di diversi alveari.

La speranza è che le api del nucleo orfano che sono tornate a casa, dopo che sono state scrollate lontano dall'apiario, allevino una nuova regina scegliendo una delle larve giovani presenti nel favo di covata che ho innestato.

Già questo sarebbe un traguardo interessante. Certo poi bisognerebbe che, se nascesse una regina, questa trovasse sulla sua strada nel volo nuziale, dei fuchi sessualmente maturi e, come detto, è un'ipotesi remota qui da noi in questo periodo dell'anno.

Però non si sa mai. Molto dipende dall'andamento climatico delle prossime due-tre settimane.


TerraFiorita -Stroppare-


Al prossimo post!

Alessandro

sabato 21 marzo 2015

La primavera è arrivata! Famiglie in ripresa dall'inverno e... qualche sorpresa...

L'inverno è ormai passato e già da qualche settimana, un po' in anticipo, si sta facendo sentire l'arrivo della primavera. I pruni ed i mandorli sono fioriti e con loro il tarassaco, il bosso, le violette e molto altro ancora.
Le temperature massime arrivano sui 16°C e le minime non scendono sotto i 5-6°C. Con il sole che splende è un piacere osservare il placido ed allo stesso tempo frenetico via vai delle api alla ricerca del primo nettare e di polline.

Siamo in attesa della prossima importante fioritura del salice. Si tratta di una pianta dal grande potenziale pollinifero che, dunque, è molto importante per le api in quanto contribuisce in maniera sostanziale allo sviluppo della covata primaverile.

Oggi è il primo giorno di primavera, la giornata non è stata proprio splendida però le temperature sono state abbastanza gradevoli e quindi ne abbiamo approfittato per una visita agli alveari.

Complessivamente abbiamo un apiario in salute ed in crescita, come è normale che sia ad inizio primavera. Ovviamente vi sono alveari più forti ed altri più deboli però nel complesso siamo soddisfatti.

L'alveare più forte è il nr. 2 che ha ben 4 telaini di covata e tantissime api. L'arnia era così piena che abbiamo deciso di posizionare il melario. I favi del melario sono ancora quasi tutti da costruire per cui siamo contenti di poterlo mettere così presto, a fine marzo. Le api dovrebbero avere il tempo di costruire i favi e di stivarvi il miele delle grandi fioriture di maggio e giugno.

Molto ben sviluppata è anche la famiglia che popola l'arnia nr. 5. Ha 3 telaini di covata ma la regina ha ancora spazio per deporre nuove uova per cui per il momento non siamo intervenuti con la posa del melario.

L'ottimo sviluppo dell'arnia nr. 5

Abbiamo invece travasato il nucleo nr. 4 nell'arnia da 10 telaini perchè tale nucleo veramente era super popolato e le api avevano incominciato a costruire cera sul coprifavo, segno questo che richiedono nuovo spazio.

Abbiamo poi posizionato un melario da nuclei (quindi un melario da 5 telaini) su 2 nuclei particolarmente forti per dare sfogo ad eventuali necessità di costruire nuovi favi.

La giornata si è rivelata interessate però soprattutto per l'operazione posta in atto sull'arnia nr. 10. Quest'ultima infatti, pur evidenziando un buon numero di api, non aveva la regina. Probabilmente è morta nel corso degli ultimi due mesi. La famiglia aveva invece una regina fucaiola.
Si tratta di una normale ape operaia che, in mancanza della regina, ha iniziato a deporre uova. Naturalmente tale operaia non è mai stata fecondata per cui le uova, che pur emette, riescono a dar vita soltanto ad individui maschi, i fuchi.

E' evidente che tale famiglia è destinata ad estinguersi una volta che le api residenti saranno diventate vecchie e moriranno.

D'altro canto però l'arnia nr. 6 era quasi completamente priva di api (un centinaio al massimo) ma aveva la regina in salute. Detta regina non covava perchè non c'erano api sufficienti a prendersi cura delle uova. Anche in questo caso si trattava di una famiglia destinata a perire.

Abbiamo quindi deciso di inserire la regina dell'arnia nr. 6 nell'arnia nr. 10.

Quest'operazione però non potevamo effettuarla "tout-court" perchè l'arnia orfana aveva una regina fucaiola la quale, se presente nell'alveare, avrebbe ucciso immediatamente la regina fecondata.

Abbiamo quindi portato l'arnia 10 (con la regina fucaiola) a circa 200 metri dall'apiario ed abbiamo scrollato tutte le api che erano presenti. Nel frettempo abbiamo posizionato un nucleo da 6 telaini al posto dell'arnia 10.


Ecco sullo sfondo l'arnia nr. 10 a circa 200 metri dall'apiario

Pian piano le api sono tornate alla base.. Tutte tranne (è ciò che speriamo ovviamente) la fucaiola la quale è più pesante delle altre operaie e, teoricamente, non dovrebbe farcela a tornare all'arnia originaria.


Le api dell'arnia 10... Tra di loro c'è anche la fucaiola





Abbiamo quindi inserito la regina dell'arnia nr. 6 in una gabbietta in plastica la cui apertura è stata otturata con un po' di candito. La gabbietta così preparata è stata quindi inserita tra i due favi centrali del nucleo posizionato al posto dell'arnia 10.

In un paio di giorni la regina verrà liberata dalla gabbietta e, se accettata, inizierà a deporre.

Al prossimo post!

Alessandro