Cerca nel blog

venerdì 6 maggio 2016

Orgoglio e passione. Breve storia dell'apicoltura di oggi.

Questa mattina ho avuto il privilegio di stare un paio d'ore con le mie api, in una spettacolare giornata di sole. Ed ho provato un sentimento misto tra orgoglio e passione.

Orgoglio perchè ho visto che, dopo tre anni e mezzo di studio ed applicazione, abbiamo organizzato un apiario formato da alveari forti e sani e questo è il segnale di un lavoro svolto bene, pur con tanti inciampi ma d'altronde come dico sempre chi non lavora non sbaglia mai. Noi sbagliamo, e ne siamo orgogliosi.

Passione perchè il lavoro fatto sino ad oggi non sarebbe stato fatto se non ci fosse stato quel carburante dentro di noi chiamato passione.
Passione anche perchè senza di essa sarebbe veramente improponibile sudare un mestiere che domani potrebbe scomparire, e purtroppo non solo il mestiere.
Pesticidi, varroa, cambiamenti climatici, agricoltura intensiva e nuovi terribili nemici quali Aethina tumida e vespa velutina.
Lo dico senza falsa modestia, ci vuole una grandissima passione per fare apicoltura oggi e noi, così come migliaia di altri apicoltori italiani, questa passione ce l'abbiamo, eccome.

E quindi andiamo orgogliosi di passare intere serate e quasi nottate a costruire arnie, melari, telaini, a tagliare a levigare a dipingere e così via.

Melari nuovi di zecca appena dipindi di giallo e di azzurro...

E quindi siamo orgogliosi di vedere che, dopo tanto sacrificio, le api iniziano finalmente ad importare tanto miele e a deporlo nei melari. Perchè dietro c'è tanto lavoro e ci sono tante considerazioni, prove ed errori. E i risultati sono allora ancor più apprezzati.

Il melario dell'arnia nr. 03 inizia a popolarsi di api
L'apicoltura di oggi è veramente un mestiere che va oltre la professione. Alleviamo insetti fantastici, le api, tanto fondamentali per tutto ciò che abbiamo quanto delicati ed è per questo motivo, prima di tutto il resto, che è un privilegio occuparsene.

Loro ci ripagano, oltre che con i loro prodotti, facendoci sentire a casa quando siamo in mezzo a loro... Facendo si che possiamo respirare profondamente e dire: sto bene.

Al prossimo post!

Alessandro