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venerdì 20 dicembre 2013

Due colonie d'api nel bel mezzo dell'inverno

Pubblico sul nostro blog una considerazione che ho postato poc'anzi sulla nostra pagina facebook (facebook.com/alveariterrafiorita).
 
 
Fa freddo.. Abbiamo tolto i nutritori a depressione dai 2 nuclei rimasti ed abbiamo messo vaschette contenente miele puro. Le api ne stanno mangiando con avidità e ci fa piacere.
Un nucleo è molto forte. Ha un grande glomere, dunque tantissime api. Non avrà problemi a superare l'inverrno.
L'altro ha un glomere grande circa la metà dell'altro. Le api sono attive ma ho grosse perplessità circa le reali possibilità di questa colonia di superare l'inverno.

In effetti meno api ci sono e meno la colonia è in grado di difendersi dal freddo. Se la regina muore la famiglia è spacciata.

Il problema sarà superato quando la regina inizierà a deporre con l'anno nuovo. Nuove uova significa nuova vita, dunque nuove api.

Questo però non avverrà prima di fine gennaio (volendo essere positivi!) o metà febbraio (volendo essere già un po' più realisti).

Quindi ragionevolmente parlando mancano 45-50 giorni all'inizio della deposizione delle uova. Sono tanti giorni per il nucleo meno forte.

Attendiamo con ansia la fioritura del nocciolo, di cui abbiamo 3 importanti esemplari a ridosso dell'apiario. Il nocciolo darà polline in abbondanza (il primo polline della stagione peraltro visto che questa pianta fiorisce per l'appunto a gennaio/febbraio) ed il polline sarà un ottimo alimento che incentiverà l'ovideposizione da parte della regina.

Ecco alcune notizie sul nocciolo tratte da Wikipedia...

http://it.wikipedia.org/wiki/Corylus_avellana
 
Infiorescenze di un esemplare di Nocciolo Contorto

Nocciolo Contorto
 
 
 
 
Che cosa stiamo dunque imparando in questo inverno dalle nostre api? Stiamo imparando che da metà agosto in poi il nostro lavoro deve essere orientato unicamente all'ottenimento di alveari forti, molto forti e dotati di grandi scorte di miele.
 
Questo ci darà serenità nell'affrontare il freddo e lungo inverno.
 
Quest'anno invece (ricordo che è anche il nostro primo anno di apicoltura) siamo andati avanti nella creazione di nuovi nuclei anche ad agosto. Poi a settembre ed ottobre non abbiamo somministrato nutrizione artificiale, quando invece, soprattutto ad ottobre, la fioritura era solo un miraggio.
 
Questo ci ha portato ad avere diversi alveari (ne avevamo 5) ma tutti abbastanza deboli in prospettiva (considerato che avevamo tutto l'inverno davanti ancora da affrontare).
 
Poi sono sopravvenuti 2 errori tecnici che hanno compromesso due alveari. Il terzo se n'è andato a causa del ritardo con cui abbiamo somministrato lo sciroppo zuccherino (l'abbiamo fatto solo ai primi di novembre).
 
Gli altri due ce l'hanno fatta sinora però tra i due uno è effettivamente molto forte e riteniamo ce la farà. Sull'altro come detto abbiamo diverse perplessità.
 
Ed allora? E' stato un disastro? Non lo so. Ciò che so è che l'apicoltura, come diverse altre attività peraltro, richiede passione, dedizione ed esperienza.
 
Le prime due caratteristiche non ci mancano (ed è fondamentale). La terza la stiamo costruendo passo dopo passo. Errore dopo errore.
 
L'importante è essere sempre intellettualmente onesti con sé stessi; intendo dire che bisogna sempre cercare di capire perché una nostra azione non ha portato al risultato sperato, ma questo in qualsiasi campo di attività ovviamente, non solo nell'apicoltura. Da questa riflessione poi deve scaturire una nuova idea, una nuova soluzione, più centrata sull'obiettivo.
 
Questo vuol dire crescere, giorno dopo giorno, anche se ovviamente sbattere la faccia ad ogni errore fa male. Ma è un male inevitabile.
 
Ne usciremo sempre più forti, sempre più esperti ed infine sempre più professionali.
 
Al prossimo post!
 
Alessandro

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