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martedì 15 settembre 2015

Tecnica apistica d'inizio autunno

Stasera costeggiavo il fiume che scorre nei pressi dell'apiario TerraFiorita di Stroppare (Pd) ed ho notato parecchi cespugli di topinambur... I loro fiori giallo acceso non sono soltanto uno spettacolo per gli occhi ma sono anche molto importanti in ambito apistico vista la relativa scarsità di fioriture di questo periodo dell'anno.

Sabato scorso ho visitato almeno metà degli alveari dell'apiario ed ho riscontrato che, mentre i nuclei da 6 favi presentavano scorte di nettare e polline abbastanza ridotte, le arnie da 10 favi avevano le "dispense" decisamente abbondanti.


Quello che vedete nella foto è l'ingresso di un nucleo. Le api hanno costruito un muro di propoli lasciando solo un piccolo buco per entrare ed uscire dall'alveare. Anche se è solo settembre le api si preparano al freddo dell'inverno



In effetti i nuclei sono nuovi sciami, creati negli ultimi 2-3 mesi, non strutturati come gli alveari disposti su 10 favi. I nuclei non hanno fatto in tempo ad accantonare raccolto in eccesso, se non in misura abbastanza ridotta e ciò, congiuntamente alla siccità patita nel mese di luglio, ha dato vita a questa situazione che ora si affronta in questo modo.... I nuclei devono essere nutriti, gradualmente.

In alternativa allo sciroppo zuccherino preferisco somministrare loro il miele recentemente estratto. D'altro canto il miele è sempre il top per le api. Come detto però la somministrazione viene eseguita in maniera graduale. E' meglio dare poco miele alla volta ma con continuità piuttosto che rifornire le api con grandi quantità in brevi lassi temporali.

A tal fine ho posizionato sul coprifavo, in corrispondenza del foro posto sullo stesso, una vaschetta in plastica alimentare (poi richiusa perchè il rischio saccheggio è sempre molto elevato in autunno) sul fondo della quale erano stati praticati 2 piccoli forellini con un ago.

Le api in tal modo suggono poco miele alla volta ed una alla volta.

Nella nostra zona geografica ed in questo periodo dell'anno, quindi la parola d'ordine per i nuclei d'api è: nutrire (noi per l'appunto abbiamo deciso di nutrire con miele).

Per quanto riguarda le arnie invece cerchiamo di mantenere un equilibrio tra covata e scorte di miele e polline.

Per esempio vi sono arnie da 10 favi che si presentano ora con 4-5 telai di covata e 5-6 di scorte. Diciamo che ci può stare ma togliere un telaino di scorte ed inserirne uno vuoto, ma con favo già costruito, non indebolisce la famiglia e contemporaneamente dà spazio alla regina perchè questa possa continuare a deporre.

Vi sono invece altre arnie che hanno 7 telai di scorte e 3 di covata. Ecco, in questo caso togliamo almeno 2 telai di scorte (ne rimangono comunque 5!) ed inseriamo due favi vuoti così che la regina possa continuare a covare.

Quindi è importantissimo garantire la presenza di scorte di miele e polline perchè senza nutrimento non ci sarà nuova covata e la famiglia sarà destinata a soccombere. E' però altrettanto importante, nello stesso tempo, dare spazio alla famiglia, nel rispetto dell'equilibrio della stessa, al fine di assicurare una buona quantità di covata perchè la piccole larve d'ape che nasceranno nei prossimi 2 mesi saranno anche quelle che porteranno le famiglie fuori dall'inverno.

Nella nostra zona quindi gli interventi in apiario, in questo periodo dell'anno, si limitano a preservare l'equilibrio delle famiglie, nutrendole quando necessario e dando spazio alla covata quando le scorte appaiono sovradimensionate rispetto all'alveare.

Al prossimo post!

Alessandro 


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