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venerdì 11 settembre 2015

Un'immagine incantevole (storia di un'ape a fine inverno)

Ci sono delle immagini che restano dentro di te e che non se ne vanno via, mai.

A volte sono belle, altre volte brutte ma in entrambi i casi tali immagini hanno la capacità di penetrarti e di imprimerti qualcosa che prima non avevi.

Questa è la storia di una foto scattata dal mio cervello, la foto di un'ape.

Quella di questa foto non è quell'ape ma è comunque un'ape dell'apiario TerraFiorita a fine inverno

Sembra trascorso un secolo ma in realtà sono passati non più di due anni e mezzo da quella domenica mattina di inizio marzo, un normale giorno di fine inverno. Quella mattina faceva fresco, come sempre d'altronde ai primi di marzo e cinque arnie se ne stavano adagiate nel bel mezzo di un piccolo orto. A formare come un recinto c'erano diversi alberi da frutto ancora spogli.

L'orto era incolto e l'erba abbastanza alta ma fitta e ordinata. Il freddo della notte si poteva toccare sull'erba bagnata fradicia dalla brina.
In mezzo a quel prato erano spuntati già i primi timidi fiori di tarassaco.

Ad un certo punto dalla fessura che costituisce l'ingresso degli alveari si intravede un'ape. Si affaccia al suo balcone e, dopo qualche istante di tentennamento, muove i primi passi all'esterno della sua casa, con le zampe ancora ben salde sul portichetto.

L'aria quella mattina aveva un gusto buonissimo, sapeva di inizio primavera, di acqua in disgelo, di sole. Ed infatti di lì a poco dalle nuvole che coprivano l'azzurro del cielo ecco la luce piacevolmente tiepida illuminare e riscaldare il mio viso, gli alveari e l'ape ferma sul balcone di casa.

Improvvisamente ecco il primo volo. Calmo e suadente. La traiettoria disegnata nell'aria si poteva seguire con gli occhi come se si vedesse. Era incantevole.

Questo volo durò pochi istanti, poi l'ape tornò al tepore della sua dimora, in attesa che il Sole, con il passare dei giorni, divenisse più intraprendente.

Quei pochi secondi di volo di quell'ape sono frammenti di un film girato dal mio cuore e che non avrei mai pensato di vivere. Tuttavia questo cortometraggio da allora vive in me e fa si che io faccia ciò che mi piace, fa si che sia felice.

Al prossimo post!
Alessandro

2 commenti:

  1. Ciao Alessandro, grazie per la poesia con la quale racconti la tua amicizia con le api.
    Arrivo qui dalle "piante del miele" dove ci si diverte anche a impararne i nomi.
    Ci provo anche qui, e azzardo che il fiore nella foto è gelsomino, e più esattamente Jasminum nudiflorum.
    Buoni svolazzi!

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    Risposte
    1. Eh si.. E' proprio il gelsomino nudiflorum, complimenti! E' interessante da un punto di vista apistico perchè fiorisce quando è ancora inverno ed in quel periodo non sono molte le fonti nettarifere e pollinifere. Adesso invece è fondamentale il nocciolo sul quale peraltro ho scritto un articolo proprio ieri.. Eccolo: http://terrafiorita.blogspot.it/2016/01/polline-giallo-e-prezioso-come-loro-il.html

      Ciao e grazie per il commento!
      Alessandro -TerraFiorita-

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