L'ape operaia, dal momento in cui la
regina depone l'uovo, impiega 21 giorni per nascere (tecnicamente per
sfarfallare). Dallo sfarfallamento la vita media dell'operaia è di
40-50 giorni, fatto salvo il periodo invernale in cui la durata della
vita delle operaie è maggiore proprio per permettere alla famiglia
di passare l'inverno.
Le operaie svolgono all'interno
dell'alveare molteplici compiti, tutti necessari per la sopravvivenza
del “superorganismo”, e tali attività sono diverse a seconda
dell'età dell'ape.
In particolare, dalla nascita e per i
primi 5 giorni di vita le operaie si occupano della pulizia delle
celle del favo, di tenere riscaldata la covata e, verso la fine di
questo micro-periodo, di nutrire per mezzo di miele e polline, le
larve adulte.
Dal 6° al 13° giorno le nostre
operaie continuano a nutrire le larve ma in questo periodo
accudiscono quelle più giovani, fornendo loro la pappa reale,
sostanza interamente di origine animale secreta da particolari
ghiandole delle api operaie in questo periodo della loro vita.
In questo micro-periodo le operaie,
essendo in grado di produrre pappa reale, si occupano anche della
nutrizione dell'ape regina.Infine si occupano dell'immagazzinamento del cibo -miele e polline- nelle celle dei favi.
Dal 14° giorno e sino al 21° si
occupano della costruzione dei favi in cera (la cera viene secreta
dalle ghiandole della cera) e della ventilazione dell'alveare.
Personalmente questa attività è
quella, tra le tante poste in atto dalle api, che mi stupisce di più
per via dell'ingegno che essa comporta.
Le api ventilatrici, sbattendo le ali,
generano movimento d'aria e questa attività è di fondamentale
importanza nel periodo estivo quando la calura di fa sentire ed
allora è particolarmente difficile mantenere costante la temperatura
all'interno dell'alveare.
Tra un'attività e l'altra le api
operaie iniziano con i primi voli di orientamento all'esterno. Negli
ultimi giorni di questo periodo di vita le operaie si occupano della
sicurezza dell'alveare poiché divengono api guardiane.
Esse si posizionano tipicamente sul
predellino di volo o comunque nei pressi dell'ingresso e controllano
chi entra. Questo per evitare naturalmente che possano entrare
insetti nemici ed anche per evitare che entrino altre api non
appartenenti alla loro famiglia.I fuchi possono entrare in qualunque alveare; le guardiane li lasciano passare. Essi infatti, essendo maschi, sono portatori di materiale genetico potenzialmente necessario per la vita ed allora possono entrare in qualunque alveare liberamente.
Dal 22° giorno e sino al termine della
sua esistenza l'ape operaia diviene bottinatrice; essa si occupa
dunque di raccogliere (per l'appunto bottinare) il polline ed il
nettare dai fiori, oltre alla propoli dalle gemme di alcuni alberi.
Le operaie, pur essendo tutte femmine,
non depongono uova, essendo l'ape regina l'unica ad essere fecondata
dai fuchi e dunque l'unica a poter generare nuova vita nell'alveare.
In verità capita talvolta che
un'operaia si “elegga” allo status di regina ed inizi a deporre.
Capita quando la famiglia diviene orfana e non viene allevata una
nuova regina.L'operaia in questione -detta regina fucaiola- non è però stata fecondata ed allora deporrà solo uova non fecondate, dalle quali nasceranno sempre e soltanto soggetti maschi (fuchi).
A mio avviso l'aspetto in assoluto più
interessante della società delle api è quello per il quale migliaia
di individui -le operaie-, anche 70/80.000 nel periodo di massima
espansione della famiglia, svolgono diligentemente ed ordinatamente
un gran numero di compiti, rispettando sempre ossequiosamente gli
ordini impartiti -per mezzo dei feromoni- dal capo indiscusso della
colonia, l'ape regina.
E tutto questo al fine di permettere la
sopravvivenza e la proliferazione dell'intera famiglia e quindi della
specie, che altrimenti non sarebbe possibile.
Al prossimo post!
Alessandro
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